Bologna-Milan 2-3: le Pagelle Che Non Lo Erano

Ogni settimana, i politici cercano di confonderci con delle polemiche imbecilli. Viceversa la polemica sulla Nutella è una polemica idiota – già, qualcosa non ha funzionato ma bisogna essere comprensivi, siamo alla fine dell’anno, sono stanchi, stanno pensando alle vacanze e a tutti i selfie e i tweet da mandarci – con l’immancabile, patetico pensiero finale ai terremotati. Perciò, abbiamo deciso di nobilitare la polemica sulla composizione della preziosa sostanza spalmandola sulle nostre Pagelle Senza Voti.
Donnarumma – SOIA
Soia d’un mondo, ancora un po’ e prendeva il rigore. Bene su Poli nel secondo tempo – di fatto è l’unica sua parata. Però sull’autogol di Theo, una piccola perplessità: è normale che un calcio d’angolo piova in area piccola a quel modo? Sui calci d’angolo successivi esce con parecchio slancio, come se il ricordo gli bruciasse ancora, emulsionando ogni rischio.
Conti – ZUCCHERO
Aveva fatto molti sbagli ed era pieno di paure – ora negli occhi ha gli aeroplani per volare ad alta quota, dove si respira l’aria, e la vita non è vuota.
Musacchio – CARBOIDRATI
Ultimamente riesce a dosarsi in modo impeccabile, sta rapidamente risalendo i gradini delle eredità: da “erede di Zapata” era precipitato fino da “erede di Leandro Grimi”, poi si è timidamente proposto come “erede di Coloccini”, ora è un credibile “erede di Chamot” – e nel mirino c’è l’eredità favolosa di Paletta.
Romagnoli – OLIO DI COCCO
È il cocco degli arbitri italiani, non riescono a resistere alla tentazione di segnarsi il suo nome sul loro taccuino – qualunque pretesto è buono. In una partita inappuntabile, spicca un intervento cruciale nel recupero, quando smantella l’ultima iniziativa seria del Bologna e fa ripartire in velocità il nostro attacco.
TheoHernández – GRASSI
Forse ancora più del gol (inserimento – controllo di sinistro – tocco di destro) impressiona la riserva energetica che gli permette di caricare la porta avversaria al 94mo. Il fallo da rigore è un’ingenuità che ci conferma che è meglio averlo sui fianchi che nel cuore della difesa.
Bennacer – FOSFORO
Non eravamo più abituati a vedere un’attività mentale nel centrocampo del Milan – e per di più a una certa velocità. Dev’essere incredulo anche l’arbitro perché lo ammonisce per niente, cosa che condiziona i cambi di Pioli nel secondo tempo.
Kessié – MAGNESIO
Finalmente novantacinque minuti da minerale rispettabile, finalmente quantità unita a senso tattico, finalmente nessun tiro che la fisica non è in grado di spiegare.
Bonaventura – VITAMINA B2
Quanto ci era mancato? E come siamo riusciti a sopravvivere con una simile carenza, che ci aveva causato bruciori alla labbra, difficoltà a deglutire e masticare, pallore, dermatite seborroica (ma parecchia), screpolature, e ovviamente visibili alterazioni mitocondriali nel nostro gioco, più volte sottolineate da Mario Sconcerti ancorché negate da Massimo Mauro – che in realtà non riconoscerebbe un mitocondrio nemmeno se lo trovasse a letto con sua moglie.
Suso – VANILLINA
Imprevedibilmente, parecchia quantità e copertura – ma quando si mette a spargere dolcezza, il sapore della manovra si arricchisce: fondamentale nel gol del raddoppio, e nella gestione di alcuni attacchi che nel finale stroncano le ultime velleità del Bologna.
Çalhanoğlu – NOCCIOLE
(…sì, lo sappiamo, era ovvio) Determinante nell’azione che porta al gol del vantaggio, si sbatte come al solito arrivando anche a un pregevole tiro al volo nel secondo tempo; alla fine viene sostituito perché affaticato, come dimostra quando si nasconde dietro la barriera a riposare.
Piątek – PROTEINE
Deve aver finalmente letto un giornale (“…Ibra? Ma al posto di chi???”). Entra in tutte e tre le azioni dei gol (persino nel secondo, alzando il piedone per far passare il passaggio di Suso), segna il rigore con invidiabile freddezza, prende falli fondamentali. Resta l’unico polacco al mondo a non saper parlare italiano, ma in serate così glielo si può perdonare.
Biglia – LATTE SCREMATO IN POLVERE
Tutti si aspettano una versione scadente del prodotto che sostituisce, invece entra in partita subito e nel modo migliore, giocando palloni giudiziosi e sbrogliando una situazione in area che stava facendosi pericolosamente burrosa.
Paquetà – OLIO DI PALMA
Nei pochi minuti in cui è in campo viene accusato dai tifosi di ogni nefandezza: provoca il diabete, rovina il sistema cardiocircolatorio, è responsabile di una intensiva deforestazione e mette a repentaglio interi ecosistemi nonché la sopravvivenza di una specie animale (il milanista dorato euroasiatico). Non sappiamo se faccia così male, ma deve capire che non può entrare in un momento così complicato e giocare come una merendina.
Castillejo – CACAO MAGRO
Pochi minuti per lo smilzo, ma incredibilmente sensati: va in mezzo a raddoppiare su qualunque avversario, e nel contempo si sgancia con facilità in attacco: riesce persino a tirare due volte, nel secondo caso ottenendo un prezioso calcio d’angolo a trenta secondi dalla fine. Che poi non gli viene dato, probabilmente per l’effetto comico che si ottiene ogni volta che emette il suo sguardo attonito: anche la terna arbitrale ha diritto a un sorriso ogni tanto – tenete conto che anche mentre stiamo scrivendo le loro mogli sono tutte a letto con dei mitocondri.

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