Milan ti odio. Il Pavel mormorò (featuring Max La Delfa)

Leonardo Meani. La dirigenza non va più nel suo ristorante in quel di Lodi, in favore di Giannino. Schizzinosi.

Se parliamo di rivalità sportiva, non c’è Farsopoli che tenga: il Milan, da quando seguo il calcio, è sempre stata la rivale acerrima della Juventus.
Indubbiamente avversari molto forti sul campo! Col Milan di Sacchi non potevamo proprio giocarci, eravamo troppo scarsi per competere (vi ricordate Luppi, De Marchi, Alessio…brrr !!). Così come col Milan di Capello, capace di vincere campionati a ripetizione, fino all’avvento della Juve della triade – sempre sia lodata ovviamente.
Penso che quando una squadra è più forte, l’odio si mischi col rispetto. E allora perché odiare il Milan? Beh, iniziamo analizzando quanto succede nei primi anni dello scorso decennio. Le sette sorelle vengono ridotte drasticamente: il Milan chiude gli acquisti di Nesta e Rui Costa, la Juventus acquista dal Parma Buffon e Thuram, e Nedved dalla Lazio: di fatto è l’inizio del dominio di entrambe le squadre, maggiormente in campo europeo per il Milan e italiano per la Juve. Da quel momento le sette sorelle diventano due e mezzo.
La forza fisica contro il gioco ed il palleggio. I dopati contro i meravigliosi. Culovic che misteriosamente si impadroniva del corpo di Serginho e risolveva partite già compromesse. La finale di Champions vinta contro di noi ai rigori.
Maledetti.
Quella finale in testa l’ho giocata mille volte con Nedved in campo vincendola sempre.

Quella finale rappresentò un qualcosa di indescrivibile, col ceko in campo sarebbe stata un’altra partita.
Maledettissimi.
Da quel momento il sentimento verso di loro fu naturale. Gufarli, in pieno silenzio e senza parlare con nessuno.
Non ho mai parteggiato per le squadre italiane in Champions, e per le milanesi no di sicuro. Mai. Ricordo con estremo piacere il 4-0 contro il Deportivo La Coruna. O il gol subito da Dida contro il Tottenham. Era troppo stupido per essere vero.
E come dimenticare Milan-Liverpool? Il mio telefono a fine primo tempo era pieno di messaggi. Mi dicevano di prepararmi e di venire a festeggiare insieme a loro. E poi, i 6 minuti di follia. Non ci credevo. Gerrard, Smicer, Alonso. Il capitano del Liverpool che stava ovunque, anche a fare il terzino se serviva. Supplementari compresi. E poi….il protagonista che non ti aspetti. Jerzy Dudek !!!! La partita della vita, tipo Grosso ai Mondiali. I giocatori del Liverpool non si reggevano in piedi, e senza di lui non ce l’avrebbero mai fatta. Prima un doppio miracolo su Shevchenko. Poi i rigori. Incredibile. Incredibile. Incredibile.

E ancora, andiamo al 2006, ovvero Farsopoli dal punto di vista del Milan. Chi fa pressione ai designatori arbitrali va in B, chi fa altrettanto sui guardalinee va in Champions… e la vince!!! Non funziona!
Sono un estimatore della triade, semplicemente perché erano i migliori e perché hanno pagato a caro prezzo azioni solo eticamente deprecabili ma assolutamente uguali a quelle di altri, i quali non sono stati toccati per motivi misteriosi. Milan compreso. Il Milan era vittima del sistema? Per cortesia, finiamola con le barzellette, vada a fanculo chi ci crede davvero. Quel momento segnò la seconda parte di declino del calcio italiano, posto che il primo, a mio avviso, fu la già citata fine delle sette sorelle. La serie A in mano all’Inter di Mancini e alla Roma. Non mi stupisco che adesso nel ranking abbiano tolto un posto in Champions all’ltalia: avessero retrocesso il Bayern Monaco dove starebbero ora i crucchi nel ranking ?

E veniamo ai giorni nostri.
Il primo anno del Milan di Allegri? Io penso che abbia vinto lo scudetto perché gli avversari erano molto peggio di lui. Ed in fondo anche la Juventus di Conte, che non mi è dispiaciuta sin dall’inizio, non faceva altro che affrontare il Milan di Ibrahimovic e di Muntari (haha). Senza lo svedese, e tutti quegli altri campioni che sono andati via, il Milan oggi è poca roba almeno in Europa, fermo restando che sono certo si riprenderà in campionato e che dovrà investire a gennaio e a giugno. L’odio sportivo per il Milan non mi impedisce di rendergli onore per quello che ha fatto in passato. Ha vinto sempre quando è stato forte sul campo. E sebbene gli augurassi il male, sportivamente parlando, ho ammirato gente come Shevchenko, Kakà, Seedorf, e andando indietro Baresi, Maldini Rijkaard, Gullit e Van Basten, e altri ancora. Considerandoli in assoluto i veri nostri rivali, vederli cosi in basso mi fa dormire sonni più tranquilli.

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