Il Milan ha una rosa di 28 giocatori. Per le nuove regole che entreranno in vigore da giugno, innanzitutto dovrà avere almeno 4 over 21 che abbiano passato almeno tre stagioni al Milan tra i 15 e i 21 anni (al momento sono cinque: Abbiati, Abate, De Sciglio. Albertazzi, El Shaarawy). E poi dovrà ridurla a 25 giocatori, sfrondandola anche dei prestiti che rientreranno alla base (Vergara, Gabriel, Nocerino, Petagna, Matri – vi ricordate di Matri? E’ pure cresciuto nel vivaio!). Anche se il tifoso medio vorrebbe veder spendere cinquanta milioni a ogni finestra di mercato, per una volta viene da dar ragione a Galliani: “Entra qualcuno solo se esce qualcuno“.
Anche se sono appena arrivati #tuttiquestisoldi, e cioè i 100 milioni elargitici da Emirates. Un signor accordo per il calcio italiano, se paragonato a realtà per noi oggi improponibili come il Real Madrid (130 milioni per il quinquennio 2013-2018) e l’Arsenal (190 milioni per il 2013-2018, cifra gonfiata dall’enorme appetibilità della Premier League). E soprattutto se considerato che a condizioni attuali ne beccavamo 40 in meno, per un totale di 12 milioni all’anno in parte volati via per pagare gli stipendi di Mexes e Robinho. E mettiamoci anche che la Juventus, attuale dominatrice del calcio italiano, preferisce fare affari in famiglia (la Jeep è roba Fiat, e versa comunque “appena” 12 milioni all’anno per tre anni), invece che avventurarsi nel mare magnum dei grandi investitori internazionali. E’ una notizia sorprendente, visto che fino a pochi mesi fa circolavano insistenti voci di una grande insoddisfazione dei vertici Emirates per i risultati sportivi e commerciali degli ultimi cinque anni, e in molti giuravano che gli sceicchi si sarebbero sdegnosamente ritirati nel loro emirato, pur di non avere più niente a che fare con una squadra che schiera Bonera titolare. Barbara sia riuscita ad aprire i rubinetti arabi del 66% in più rispetto a prima, nonostante una stagione fuori dall’Europa e grandi prospettive tutte da dimostrare, lo sa solo lei: qualunque sia la risposta, le facciamo i complimenti.
Ma il tifoso vuole spendere! Tra poco è Natale e poi arriva gennaio, il mese in cui il Facebook e il Twitter e l’Internet tutto pullulano di espertoni di compoprietà, plusvalenze e prestiti con obbligo di riscatto. Che ce ne facciamo di #tuttiquestisoldi, che poi tanti più non sono se li si spende in Armeri e FernandiTorres vari? A che serve avere il sedere coperto per cinque anni, se poi scontentiamo l’emiro con mercatini da quinto-sesto posto? Barbarella ha messo a segno il suo primo bel colpo da vice-presidentessa, amministratrice delegata o come diavolo ci ha scritto sul biglietto da visita. Non sbagliamo di tanto se pensiamo che farà pesare in futuro questo suo lungolinea vincente, quando tornerà a sedersi al tavolo insieme alla cosiddetta Proprietà, dove ovviamente ritroverà il carissimo Adriano, quello che deve occuparsi della gestione sportiva. In altre parole: la competizione interna ridarà smalto al Gallianone condor spennacchiato, ma ancora in grado di graffiare se sufficientemente motivato, come ha dimostrato nelle ultime settimane dello scorso mercato? Possono arrivare quel terzino sinistro (chi ha detto Vangioni?) e quel geometra di centrocampo (chi ha detto Brozovic?) che ci servono? Va a finire che #tuttiquestisoldi, questi 100 arabeggianti milioni, si rivelano essere esattamente quello che sembrano: una buona notizia.