L’HASHTAG – #lacalmadiAlex

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Un mio amico di Messina sostiene che al mondo ci siano due tipi di difensori: i maschi e le femmine. I maschi – ça va sans dire – sono quelli che portano i pantaloni: comandano il reparto, dettano i tempi dell’anticipo, comandano il fuorigioco, danno ordini sulle palle da fermo e sulle situazioni d’assedio. I difensori-femmine sono più dotati fisicamente, ma senza il partner tendono a perdersi in un bicchier d’acqua: si distraggono, fanno falli inutili e cadono in svarioni inconcepibili. Esempi formidabili di difensori-maschi: Beckenbauer, Baresi, Nesta, Samuel. Esempi formidabili di difensori-femmine: Cannavaro, Chiellini, Lucio, Vidic, Pepe.

Veniamo a noi. La rosa del Milan abbonda in tutta evidenza di difensori-femmine: Zapata, Rami e la più bella del reame, ovvero Philippa Mexes. Escludiamo dal novero dei difensori Bonera, del quale stentiamo anche a stabilire la natura morfologica. Insomma, l’unico gallo del pollaio è lui, Alex Rodrigo Dias da Costa, a cui dedichiamo l’Hashtag della settimana: #lacalmadiAlex. Tra i parametri zero arrivati in massa quest’estate e – a torto o a ragione – tutti variamente spernacchiati durante la tragicomica tournée americana, Alex è il meno reclamizzato ma decisamente il più redditizio. Fisicamente è integro: l’anno scorso, tra campionato e Champions, ha giocato 38 partite su 48 nel PSG, lo si può tranquillamente paragonare a un Barzagli, l’anno scorso giustamente osannato come il miglior difensore della serie A. Non è più un fulmine di guerra (in fondo non lo è mai stato), ma ha tante altre qualità che servono come il pane. E’ esperto, controllato, non perde mai la brocca (nessuna ammonizione in 5 presenze), ha giocato ad alti livelli ed è la balia ideale per quell’adorabile sbruffone di Rami, che in taluni casi, sotto pressione, tradisce le sue origini nordafricane. Invece Alex ogni tanto si fa sorprendere con lo smalto un po’ sbeccato (come nel primo tempo contro il Chievo, quando a momenti faceva rigore su Maxi Lopez), ma nei momenti che contano è sempre lì a svettare, torreggiare, tappare i buchi come l’omino dei rubinetti Zucchetti in quella famosa pubblicità.

L’azione epigona de #lacalmadiAlex la troviamo al minuto 21 del secondo tempo di Verona-Milan. Torres perde banalmente palla a centrocampo e Hallfredsson lancia subito Juanito Gomez che scappa sulla destra, in circostanze simili a quelle del primo gol di Honda. Al momento dello scatto, Alex gli è distante una decina di metri, nettamente in svantaggio, ma nel tempo che Gomez ci mette a controllare e calciare di destro gli è già addosso come un velociraptor per chiudere in angolo con un numero da ovazione. L’equivalente calcistico di una stoppata del basket, che Alex però celebra scuotendo il crapone e riposizionandosi al centro dell’area per il calcio d’angolo. Niente di rivoluzionario, è così che giocano i grandi difensori. Ma è questo il punto: non eravamo più tanto abituati, ai grandi difensori.

Pubblicato da Giuseppe Pastore

Pugliese, classe 1985, milanista di ferro. Prima partita di cui ho memoria: Milan-Barcellona 4-0. Ammetterete che poteva andarmi peggio. Qui sotto i miei contatti.

3 Risposte a “L’HASHTAG – #lacalmadiAlex”

  1. di tutti gli “idoli” tanto ipotetici quanto bislacchi arrivati quest’estate, Alex è il mio preferito (un po’ come questo sito tra quelli che parlano di Milan).

  2. Con massimo rispetto per L’AMICO di stadio, Mexes sembra più del genere Checca Isterica…

    Bonera credo possa essere catalogato nel genere Ermafrodito…nel non voler scegliere se essere maschio o femmina finisce per non essere nemmeno un giocatore di calcio…

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