Oggigiorno Christian Abbiati è obiettivamente insopportabile. Il suo pessimo inizio di stagione è culminato nello spettacolo orrorifico dei primi minuti di derby: fascia di capitano al braccio – quel braccio pronto a levarsi in un gagliardo saluto fascista, ma anche ad acchiappare farfalle mentre spiovono cross – atteggiamento da presunto leader e, in caso di gol subito, puntuale cazziatone al primo Zapata che passa a beneficio degli spettatori meno attenti, come raccomanda la Scuola per Portieri Walter Zenga.
Dedicargli una top delle 5 stupidaggini più grosse mai combinate in carriera è quindi un atto dovuto, chissà mai che gli faccia bene. Tenendo conto di ciò per cui gli siamo eternamente grati, dopotutto: il girone di ritorno della stagione ’98/’99 (con QUELLA parata), l’uscita su Kallon nella semifinale di Champions del 2003, la parata su incornata di Thiago Motta nel derby scudetto di due anni fa. Dettagli.
5. Un primo sentore dell’avversità al rinvio in disimpegno è ammirabile in un Inter-Milan datato 2000: retropassaggio di Serginho, palpitazioni, tachicardia, sudorazione improvvisa e flebile rilancio di sinistro nella nostra trequarti; veloce scambio fra Di Biagio, Recoba e Zamorano, e la frittata è fatta. La reazione rabbiosa di Paolino Maldini non ha prezzo. Per la cronaca, il derby lo vinse l’Inter.
4. Altra raffinata castroneria da annali sportivi è un sacrilego passaggio in scioltezza intercettato da Stefano Fiore in un Milan-Lazio del 2004, semifinale di Coppa Italia. Un colpo che nel calciobalilla verrebbe volgarmente definito – citando wikipedia – “la foto”, “flash” o anche “chiapponi”. La partita era iniziata da 26 secondi. Sempre per la cronaca, in finale ci andò la Lazio.
3. Juventus-Milan di un anno fa. D’accordo, la Juve ha dominato. D’accordo, è stato il Milan più brutto della stagione insieme a quello di Londra e l’insolita espulsione di Boateng sull’1-0 aveva già messo una pietra tombale sul match.
Ma quel tiraccio centrale di Marchisio meritava un blocco forte e sicuro, non una maldestra citazione postmoderna dell’inarrivabile Massimo Taibi. Che a ripensarci, è forse stato il portiere più simpatico e pacioso dell’era Berlusconi.
2. Fase a gironi di Champions League 2010-2011, il nuovo Milan di Allegri affronta il Real di Mourinho. Sul finire del secondo tempo il parziale è un insperato 2-1 grazie all’ultima, gloriosa serata Europea di un redivivo Pippo Inzaghi. Poco prima del 2-2 finale, il camerata Abbiati si scatenava in un’esultanza fragorosa sotto la Sud dopo aver bloccato un innocuo sinistro di Di Maria. Ecco, Briciola di Pane è irritante per questa sua pomposità, per tutto quel chiasso fatto prima di beccare un gol sul suo palo, in mezzo alle gambe, al 95′. Per questa sua predisposizione all’essere beffato. Perfino da se stesso.
1. Il Milan di Leonardo era una squadra divertente, felice, senza preoccupazioni. Vincere un titolo sarebbe stato chiedere troppo, ma se mai vi fu un momento in cui le velleità di quel gruppo furono definitivamente soffocate, allora è bene rintracciare il minuto 44 di un Parma-Milan del Marzo 2010. Il copione è ripetitivo: retropassaggio del vecchio Favalli, Abbiati in modalità adolescente isterica rinvia alla buona, recupero dell’avversario nella nostra trequarti, verticalizzazione e, in un modo o nell’altro, gol subito.
La cosa buffa è che nel ricchissimo sito del Nostro (dove si possono trovare tante cose interessanti come le 5 migliori parate, le ultime 5 parate, e indispensabili riflessioni su patria, ordine e famiglia) c’è anche spazio per un utile corso online per portieri, dove alla lezione numero 14 troviamo “il rinvio”, con ben 13138 click, uno dei più gettonati. Forse è tempo di dare una ripassata veloce. Nell’attesa può darsi che Amelia si appropri del posto. Anche Gabriel va bene; o il ritorno di Dida, Kalac, Sebastiano Rossi! Basta uno che la palla, la passi ai suoi compagni.