Il “riscatto” di Brahim

(di Giuseppe Toscano – Dolce Stil Milan)

Se c’è una caratteristica che contraddistingue Brahim Abdelkader Diaz è di certo la “leggerezza”.

Troppo facile pensare ai 171 cm e 59 kg che disegnano il tratto del “Messi malagueño”, giocatore leggero (anzi leggerissimo!) per un calcio dove si parla PRIMA di muscoli e fisicità e POI, eventualmente, di piedi.

Eppure, la “leggerezza” che abbiamo imparato ad apprezzare in questi anni non è tanto quella FISICA, ma soprattutto quella MENTALE, che in alcuni momenti lo porta ad assentarsi dalle partite, ma al contempo non gli fa avvertire il peso della maglia che indossa, del numero dietro la schiena e, soprattutto, dell’importanza della gara.

Non pare un caso, infatti, che il “peso” di Brahim cresca parallelamente a quello della posta in palio, al punto che le grandi prestazioni del Milan nei big match sono spesso coincise con grandi performance dell’andaluso. Se le piroette incomprensibili al limite dell’area e i fazzoletti bagnati calciati in porta da posizioni più che propizie si contano ormai in decine (pensate, da ultimo, al minuto 3 di Napoli-Milan), è anche vero che il “piccolo” (è pur sempre del ’99) Brahim ha in questi anni lasciato il suo sigillo nelle tappe più importanti del Milan piolista. Per citarne alcune, lo ricordiamo “giganteggiare” nella nostra prima vittoria al “manovra Stadium”, decisiva per il ritorno in Champions; “girare” il derby scudetto col suo ingresso in campo; partire in slalom gigante contro la plusvalente Juventus nella nostra migliore gara stagionale (almeno fino a ieri) e segnare (di testa!) il gol qualificazione per ritornare ai quarti di Champions.

La partita sontuosa del/alla Maradona, perciò, è tutt’altro che sorprendente e, diciamola tutta, non ci avrebbe neppure sorpreso una prestazione incolore, perché Brahim è questo, prendere o lasciare. A proposito, come tutti sappiamo a giugno sarà questo il dilemma, ma lo lasciamo a chi di dovere. Per ora ci godiamo il suo “riscatto” in campo, nei confronti di quanti fino alle 20.45 del 2 aprile 2023 non avrebbero dato 1 euro al Real per il suo acquisto definitivo e oggi sperano che a Madrid, domenica sera, abbiano guardato tutt’altro.

 

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