- Il NERO. Come? Una partita vinta, e iniziamo col Nero?
- il NERO, sì. Perché non abbiamo molte certezze, ma di una cosa siamo abbastanza sicuri: ieri sera il Milan ha messo d’accordo tutti i suoi tifosi su una cosa. Per la prima volta dopo anni, i Maldiners e i Furlaners, i Piolisti e i Fonsechisti, i #LeaoOut e i #LeaoForever, i SiamoAPostoCosì e gli SvendiamoliTutti saranno finalmente uniti da un unico sentimento: una sensazione di sconcerto che crediamo accomuni tutti. Forse altre tifoserie sanno stare al mondo meglio di tutti noi, e i milanisti sono gli unici stupidi che si permettono di rimanere attoniti dopo aver incamerato 3 punti, dopo il ritorno alla vittoria lontano da #SanSiro, il clean sheet, una partita conclusa senza espulsioni né infortuni (ci si deve rallegrare anche di questo).
Il fatto è che la partita col Monza ha accresciuto il nostro stato confusionale. Non abbiamo nessuna risposta al dilemma Leao/Okafor, non sapremmo dire se abbiamo qualche difensore affidabile che non sia – chi lo avrebbe mai detto, un anno fa? – Matteo Gabbia. Poi chi vuole può aggiungere sue confusioni personali, tipo quelli che dopo Milan-Napoli erano corsi a inserire Maignan nel loro vezzoso elenco dei grandi sopravvalutati da rifilare a chiunque dovesse farsi avanti con una decina di milioni.
Ma soprattutto, non sapremmo dire se la squadra fa o no quello che dice Fonseca, qualunque cosa sia. Perché l’unica cosa che accomuna il primo e il secondo tempo è che il Milan ha vinto una partita che sembrava davvero NON voler vincere.
Nel primo tempo abbiamo visto una squadra in balia degli avversari, graziata più volte: da un arbitro tra i più atroci d’Italia (ed è una competizione serrata. Ma il gol annullato al Monza onestamente grida vendetta. Come il modo in cui lo abbiamo preso). E poi, graziata dal palo, da Maignan, dagli attaccanti avversari.
Il Milan sembrava impegnarsi allo spasimo per prendere gol.
E invece, lo ha segnato.
Nel secondo tempo il Monza (che non a caso contiene molto milanismo, da #Nesta a #Galliani a #DanielMaldini) si è messo il nostro vestito del primo tempo, e ha giocato una ripresa di totale inconsistenza. Offrendoci quasi una decine di opportunità per raddoppiare.
Il Milan sembrava impegnarsi allo spasimo per non fare gol.
Non aver mai messo la partita in ghiaccio contro una squadra praticamente sparita dal campo è una colpa grave quanto aver rischiato di colare a picco nei primi 40 minuti.
E temiamo che il Milan di Fonsie abbia questa vocazione all’horror, al tenere sulle spine chi lo segue con tutti gli espedienti dei film “de paura”. Non aprite quella porta! E invece, eccoli lì che ci si infilano. Non dividetevi! Ma no, facciamo che due vanno in cantina, due in giardino, altri due nel capanno degli attrezzi. Metti ‘sto pallone in porta e andiamo tutti a casa! Ah, uh, aspetta un attimo, ormai siamo fuori pericolo, fammi vedere cosa succede se dopo averne saltati cinque lo tiro sul portiere.
Poi, sapete, a tanta gente gli horror piacciono, giusto? E alla fine mentre scorrono i titoli di coda può capitare di sentire quella sensazione di sollievo, come se fossimo anche noi tra i sopravvissuti della scena finale.
Il problema è quando la scena finale lascia implicito che il film avrà un seguito. Il mostro non è morto. Ti dà appuntamento alla prossima settimana. E non fa nemmeno troppa differenza che sia RealMadrid o Cagliari, Juventus o SlovanBratislava. L’orrore ti accompagnerà prendendo nuove forme, spaventandoti in mille modi diversi.
Non fa differenza, ti accompagnerà ovunque. Perché forse, il mostro sei tu.
3) Il ROSSO. Poi, detto questo…
4) Il ROSSO. Benone Maignan. Benone, ma tanto, Reijnders, e non solo per il gol. Benone Fofana. Bene (tenendo conto di tutti i suoi limiti, ovviamente) Terracciano. Certo, sarebbe “bene” un giocatore di un altro livello, al suo posto. Benino, a folate, Chukwueze e Pulisic, forse un po’ sacrificati e spremuti. Beninino Morata, prezioso per il lavoro, ma sciuponissimo in area. Anche se quello degli sciuponi è un capitolo da non aprire stasera, perché dovremmo riaprire
5) il NERO. Ma meglio di no. “Non aprite quel capitolo”. No, fermi… AAAARGH – thud.