Il Rosso & il Nero di Milan-Inter di Coppitalia

1) il ROSSO. Quest’anno è accaduto più volte: ci sediamo sul divano con tanta tanta angoscia e poi ci alziamo dicendo “Ma pensa, avremmo potuto vincerla tranquillamente”. Oppure, variante (anche questa accaduta più volte): ci sediamo sul divano con tanta tanta tranquillità e poi ci alziamo dicendo “Ma come abbiamo fatto a buttarla via???”

2) il NERO. Vedi il ROSSO qui sopra. Perché da un lato vuol dire che se il Milan poteva dare di più, qualcosa di più da dare ce l’ha, e non fa irrimediabilmente schifo come pensa la metà rassegnata di noi. Ma dall’altro lato, vuol dire che quel qualcosa di più che poteva dare, fa una fatica paurosa a venir fuori.

E così, visto che con Conceicao andare in vantaggio è uno svantaggio, siamo qui a pensare come al solito in modo schizofrenico, dibattendo esasperati tra due poli opposti. Il Rosso, e…

3) il NERO. Perché possiamo pensare, ed è legittimo, che per mancanza di personalità e coraggio abbiamo sciupato un’occasione per battere (per la terza volta) i meravigliosi dominatori dell’universo, che secondo i media (che sono da sempre contro di loro, dicono) hanno già il centuplete in tasca – malgrado quest’anno le buschino un po’ spesso, e non solo da noi. Ma forse hanno deciso, come fanno ogni tanto, di farci un regalo. Oppure (per la quarta volta) non sono riusciti ad annichilirci a causa dell’assenza di alcuni giocatori (Dumfries, DiMarco, Lautaro) che NON gli hanno permesso di dominarci negli altri tre derby di quest’anno – sicuramente per una loro scelta, dovuta alla loro bontà onesta e simpaticissima.

Sta di fatto che il dubbio rimane. Quando il Milan attacca, anche controvoglia, oppure perché non ha più niente da perdere (perché ha fatto modo di perdere già nel primo tempo, magari dal primo minuto), tende a segnare. Ma vigliacco se quelle rare volte che non riesce a beccare il gol ma a segnarlo, prova a colpire l’avversario mentre si sta rialzando.

No, il Milan quando segna invita l’avversario nella propria area, gli consegna l’iniziativa e il pallone, finché non prende almeno un gol, se non due. E bisogna riconoscerlo, Maignan ha lavorato molto più dell’altro Martinez, salvando la difesa quando andava in panico, e spesso bastava un nonnulla (vedi i numerosi palloni buttati in corner precipitosamente, anche troppo visto che il calcio d’angolo è uno degli schemi preferiti degli Immensi).

Da una di queste situazioni di ansia è venuto il pareggio di Calhanoglu, che essendo un uomo fortunato (tranne in amore), ha trovato anche una deviazione di Reijnders: visto che Mike non ci arriva per pochi centimetri, è stata probabilmente molto utile.

Già, Reijnders. Forse è un po’ stanco di tirare la carretta, anche se la cosa non gli ha impedito di pescare Abraham per una delle nostre occasioni migliori del primo tempo (con l’iniziativa personale di Leao salvata di piede dal portiere). ma guardacaso come Pulisic è sembrato un po’ annebbiato. Cosa che temiamo si debba dire anche di Walker. Ma di sicuro, stavolta con i famosi cambi Conceicao non ha migliorato la squadra, se non con Sottil per un Jimenez che aveva speso molto avanti e indietro.

4) il ROSSO. La nostra squadra non ha giocato una partita esaltante, e ormai ci stiamo facendo l’abitudine. Però è giusto dire che da questa partita molti milanisti si aspettavano una figuraccia.

5) il NERO. A dire la verità, ormai da TUTTE le partite, molti milanisti si aspettano una figuraccia. E quella che sta arrivando con una Fiorentina motivatissima non fa eccezione.

6) il ROSSO. Chissà, potremmo pure fantasticare che abbiamo voluto risparmiarci per la partita di dopodomani. E potremmo anche trarre buoni auspici dalle prestazioni di alcuni dei nostri. Per una volta Fofana è sembrato più presente di Reijnders, entrando addirittura nell’azione del gol. La coppia centrale, Thiaw-Gabbia, ha ballato un po’, ma finché la squadra non ha arretrato drammaticamente il baricentro nel secondo tempo, ha tenuto benino. Il Capro Espiatorio Leao ci ha provato, l’altro Capro Espiatorio TheoHernandez aveva fatto meglio domenica col Napoli, ma non ha fatto danni. Continua a sembrare lentissimo, ma era stato ammonito al primo fallo, a grande richieste delle Povere Vittime dei Poteri Forti. Abraham ha capitalizzato una delle due occasioni capitategli, cosa che in questo momento lo rende più utile del povero Gimenez, che ha voglia di spaccare il mondo ma paga il fatto che la sua squadra ha una specie di rifiuto per un vero centravanti, e Tammy a questo gioco ci sta volentieri.

7) il NERO. Comunque, questa partita non ha detto niente che in fondo non sapessimo. Il Milan di Conceicao continua a non essere né carne né pesce. Non fa gioco (se non moooolto lentamente, davanti a una difesa avversaria schierata), preferisce difendersi (male) e contrattaccare (male. Quelle poche volte che ci riesce).

8) il ROSSO. E in queste condizioni, avere ancora la chance di una partita per riscattarsi, è tutto grasso che cola. Fermo restando che quand’anche completassimo il filotto di risultati positivi contro gli Strepitosi, in finale c’è un Bologna che dimostra parecchia più fame dei nostri.

9) il NERO. Sarebbe veramente irritante, se facessimo “l’impresa” e ci trovassimo a giochicchiare una partita insipida in finale. Ma non ci sorprenderebbe affatto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.