Il Rosso & il Nero di Milan-Girona 1-0 (UCL)

1) il ROSSO. In uno scontro che opponeva una delle squadre più blasonate del mondo contro una debuttante, proveniente da una città la cui popolazione potrebbe accomodarsi tutta dentro San Siro, il Milan aveva tutto da perdere. Ma avrete notato che da qualche anno, questa situazione diventa una tentazione irresistibile per i nostri ragazzi dalla maglia color poltiglia.

Invece, alleluja, la squadra inizia la partita cercando il gol come fosse una formalità, creando opportunità – salvo poi sciuparle in modo anche ingegnoso e creativo (Musah, TheoHernandez). Intanto il Girona ha poche occasioni ma pulite: per fortuna Maignan, in attesa di ritrovarsi sotto accusa alla prima occasione, tira giù la serranda. Così, il nostro superficiale numero 10, che già era sembrato ispirato come già altre volte questo mese (in attesa, pure lui, di finire sotto accusa alla prima occasione), decideva di vincerla, e grazie anche all’imbeccata di un più che incoraggiante Bennacer, dopo una magistrale ciondolata in area scagliava un sinistro alle spalle del prode Gazzaniga.

Nel secondo tempo l’immancabile calo fisico faceva salire in cattedra il Girona, che da quella cattedra non teneva banco. Rispetto al primo tempo abbiamo tremato per una sola grande occasione, una prodezza di Gil – gol annullato dal VAR causa provvidenziale microfuorigioco.

Sotto una pioggia quasi scozzese, si entrava in fase-sofferenza, ma per fortuna i catalani, terzi nella Liga dell’anno scorso, non sono più la squadra-miracolo che bastonava squadre blasonate, arrivando comodamente davanti all’imperituro cholismo del Cholo. Così, per una volta il Milan la gestiva relativamente bene, consentendo a Pavlovic, Calabria e Terracciano di riguadagnare autostima da combattenti sotto lo sguardo del sempre affidabile Gabbia, e di ottenere il primo clean sheet dell’Era di Conceicao. Una resistenza non troppo affannosa e disperata, che merita di andare nel Rosso anche se ha qualcosa che appartiene a…

2) il NERO. Perché lo facevamo notare già dopo la sconfitta con la Juventus, ora forse una vittoria magari non ci farà coprire di sarcasmo sulla ricerca di alibi: alla sesta partita in 19 giorni la squadra è fisicamente appannata, e non solo nei citatissimi Reijnders e Fofana (ancora una volta, calati nella ripresa dopo un ottimo primo tempo). Anche se molti fini intenditori sostengono che uno stipendio dovrebbe trasformare un calciatore in un cavallo, la verità AntonioContiana (che questa formula di UCL sta rivelando pure a club con dirigenti più espansivi dei nostri) è che se non hai una rosa con tanti petali e tutti tirati a lucido, sarà qualche partita in meno a renderti più lucido.

Perciò, il piccolo risultato di ieri sera è prezioso come il petrolio. Per lo scatto in classifica, ma anche per la chance di sbarazzarci delle due partite ad alta intensità dell’eventuale spareggio. Poi, certi problemi rimangono, ed è ora di affrontarli in questi ultimi giorni di mercato – specie in certe zone del campo dove si aggirano giocatori in lampante involuzione. Morata non ha più il piglio da Capitàn sfoderato al suo arrivo, Musah alterna giocate insipienti ad altre sorprendenti (il palo, ma anche il controllo e dribbling magistrali esibiti prima di gettare palla e reputazione alle ortiche). E TheoHernandez, dopo una carriera da guascone smargiasso, pare uno di quei giovani psichicamente afflitti, atterriti dal pallone e dalla folla, bisognosi di ricostruzione in qualche provinciale lombarda.

Per questi ed altri motivi, così come abbiamo cercato di non avvampare di fiammeggiante indignazione dopo la sconfitta con la Juventus, ora speriamo che le promettenti prospettive schiuse da MilanGirona non inducano ad abbassare la guardia per MilanParma, che diventa cruciale per ripartire in campionato, ma anche per consolidare questa squadra in vista delle successive sfide infernali. Nella partita contro il Parma, come contro la DinamoZagabria, abbiamo tutto da perdere. E forse avrete notato che da qualche anno, questa situazione diventa una tentazione irresistibile per la squadra dalla maglia rossoner

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