BIG TAKEOVER – SHORTCUT EUROPA EDITION: Milan-AustriaVienna

1) L’avete visto Stranger Things? Beh, mercoledì sera, mentre scendeva la bruma e il Bosco Verticale sembrava una collina della Transilvania, tornando a casa dal lavoro ho visto una cosa piuttosto strana: Melchiorre Gioia era imballata di traffico (sì lo so, questo non è poi così inusuale), lampeggianti blu ovunque, macchine incolonnate, gente che bestemmiava. Echeccazzo è successo, ho pensato. Niente di grave, c’era solo il pullman dell’Austria Vienna che passava lemme lemme scortato dalla polizia in assetto antisommossa stile Cile 1974, che non sia mai che qualche malintenzionato si mettesse a bersagliarlo di krapfen alla crema caldi caldi. Lì per lì ho pensato che fossero appena arrivati e fossero diretti all’hotel. Macché. In realtà delle forze oscure stavano sicuramente sequestrando la simpatica squadra austriaca per chiuderla a doppia mandata in qualche sottomondo in cui Abate mette dei cross pennellati al bacio. Per accorgersene non c’è stato bisogno di esperienza extrasensoriale, è bastato vedere cinque minuti della partita ieri sera per capire che davanti non avevamo degli onesti professionisti, ma dei burloni di qualche CRAL delle poste austriache in gita a Milano che si stavano divertendo un mondo a far finta di essere una vera squadra per provare l’ebbrezza di calcare un manto leggendario come quello di San Siro. Ohoh hai fisto Fritz, ke italianen baffo nero madolinen ci sono kaskaten, ohoho.

2) Il problema è che però- ops- pure noi siamo spariti, nel senso che per renderci conto dell’evidenza, cioè che l’Austria Vienna farebbe fatica pure a salvarsi negli spareggi della Lega Pro contro l’Erminio Giana di Gorgonzola, abbiamo balbettato per un 20 minuti buoni, fino all’inevitabile buco nero che stava per risucchiarci tutti.

Ovviamente, il disastro si è manifestato fra le gambe del nostro valente Capitan Leo, che non solo ha ciccato un fuorigioco che manco a Subbuteo puoi sbagliare, ma ha messo la firma su un autorete che meriterebbe di diritto di entrare nel best of di Mai Dire Gol.

3) Ed è lì che devo dire che ho visto la cosa migliore della serata, escluse le birre al baretto quando finalmente dalle 20.30 in poi hanno levato i lucchetti alle spine. Cioè la reazione dello scarso, ma comunque presente, pubblico milanista. Cioè, ma mettetevi un po’ nei nostri panni. Fin qua, diciamocelo, questa stagione è stata un incubo. Abbiamo perso tutte quelle che si potevano perdere, abbiamo regalato un derby, i nuovi acquisti sono sostanzialmente un pacco, non sappiamo chi sia il proprietario, un giorno sì e l’altro pure la Uefa ci dice che l’anno prossimo altro che Scempions, finiremo a fare i tornei all’Idroscalo con i peruviani, che poi quelli se perdono si offendono pure e ti pigliano a cepponate. Ci sarebbero tutti gli elementi per prorompere in una conclamata crisi isterica. Non che sia così lontana, temo, e anche a ragione. Sta di fatto che ieri, complice il freddo, siamo rimasti tutti freezati dall’imbarazzo. Manco un fischio, un sano “c’avete rotto i coglioni”, macché. Aplomb.

4) Vero, ci abbiamo messo poco a metterla a posto, ma sul serio, era davvero il minimo. Nessuno, dico nessuno però si è illuso. Kessiè è involuto allo stadio Muntariano. Biglia più che giocare a calcio sembra ballare un languido tango perso nella nostalgia della Baires che fu. Calha è così statico che se gli si avvitasse una barra di ferro alle spalle sarebbe perfetto per un biliardino. Intanto distrattamente ne facciamo cinque e ci teniamo quel poco che si è visto. Con qualche piccolo commento positivo, persino. “Però che garra il piccolo Cutrone”. “Beh Andrè Silva bisognerebbe farlo giocare più spesso, eh”. “Certo, Riccardo Rodriguez rende meglio davanti che a fare il terzo in difesa” (grazie al cazzo, è il suo ruolo).

Cioè in pratica quello che ci si diceva già a Settembre.

Mah. Ci si rivede Domenica, questa volta però contro una squadra vera. Sempre che non rapiscano anche loro. A questo punto ci sarebbe pure da sperarlo.

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