Piolismo, parte 2: le 10 grandi partite del Milan di Pioli

Dopo le nomination, che potete trovare nell’articolo “Il meglio del Piolismo”, eccoci al Pantheon.
Queste, nella sindacabile opinione di ComunqueMilan & Friends, sono – per motivi calcistici e sentimentali e simbolici – le 10 migliori partite dell’era di Stefano Pioli al Milan.

(visto che subito sui social qualcuno ha commentato argutamente che dovremmo fare anche la classifica delle peggiori, precisiamo che l’abbiamo già fatta qualche settimana fa, ed è qui: https://www.comunquemilan.it/terapia-di-gruppo/il-peggior-milan-in-realta-le-5-peggiori-partite-di-questepoca/)

Bene. Torniamo a noi.

Partiamo dal fondo della top 10 per arrivare al podio.

10. Napoli-Milan 1-1 (18.04.2023)
“Il mio derby personale, nella sua edizione più importante almeno dal 1° maggio 1988. Nel loro anno di grazia, passiamo noi, e torniamo dove non osavamo nemmeno più sperare di essere – prima di essere risvegliati bruscamente, ma questa è un’altra storia”.
(Luca Atero)

9. Milan Inter 3-2 (3.09.2022)
“Qui, tutto noi provammo: un’imbucata da cui Deketelaere probabilmente non si è più ripreso, Leao in tutta la sua devastazione, la frustrazione di Calhanoglu, la tensione finale. Ah, che tempi, davvero è stato nemmeno un paio di anni fa?”
(Erica Uno A Sette)

8. Sassuolo-Milan 0-3 (22.05.2022)
17’ Giroud, 32’ Giroud, 36’ Kessie. Nella città dove nasce il tricolore italiano, il Milan diventa Campione d’Italia con una prestazione straordinaria nel primo tempo, distruggendo il Sassuolo e il fegato di molti interisti. Porterò sempre nel cuore il primo piano di Kessie che fa il saluto militare alla curva del Milan dopo il terzo gol. Al termine della partita piansi felice per quello che secondo me è lo Scudetto più bello della storia del Milan.
(Andrea Mazzitelli)

7. Napoli-Milan 0-4 (2.04.2023)
“Bella partita”. Che vuol dire, “bella partita”? Significa tante occasioni da gol, dominio territoriale, il tuo portiere inoperoso? In realtà no. Ma a volte “bella partita” vuol dire proprio non fargliela vedere mai a quegli altri, annichilirli dal punto di vista tecnico-tattico e schiaffargli quattro pere a domicilio. Una gara fondamentale non tanto per il campionato, quanto per la successiva sfida di Champions contro i partenopei, che non possono non aver risentito di quella sonora e, diciamocelo, inattesa scoppola.
(Claudio Poggi)

6. Milan-Atalanta 2-0 (15.05.2022)
Contro i nerazzurri di ogni tipo, il Milan di Pioli ha dato sia il peggio che il meglio di sé. Molti ricordano le sconfitte brucianti contro la succursale juventina in quel di Bergamo, ma alcune delle più epiche battaglie degli ultimi anni, i nostri le hanno vinte lì. Ritrovarseli davanti, a ringhiare davanti al portone dello scudetto, era fonte di ansia cosmica per tutti noi. E malgrado fossero impegnati a scansarsi secondo la sempre penosa versione interista dell’universo, Muriel e Zapata ci hanno provato, a darci l’ennesimo dolore. Ma nel secondo tempo, la sgasata di Leao e il treno chiamato Theo hanno fatto impazzire San Siro. Quel giorno Leao con le mani nei capelli, incredulo ed euforico, era tutti noi.
(Leonardo Pinto)

5. Lazio-Milan 1-2 (24-04.2022)
Sembrava una di quelle partite stregate, al termine delle quali l’allenatore dice: “Abbiamo dominato, non posso rimproverare nulla ai ragazzi, gara decisa dagli episodi”. 25 tiri (25!) in porta di cui 8 nello specchio, contro solo 7 concessi (2 in porta, quello di Immobile purtroppo in rete), eppure quello strettissimissimo 1-1 pareva ormai scritto. Fin quando Ante Rebic non ha deciso di lasciarci l’ultimo buon ricordo, recuperando un pallone di pura tigna per poi buttarlo in area. E il resto è storia – nonché un pezzettino dello scudetto più bello di sempre.
(Claudio Poggi)

4. Juventus-Milan 0-3 (9.05.2021)
Malgrado i consueti tentativi di Donnarumma di farli segnare, risultato e supremazia non sono mai stati in discussione. Contro chi? Niente di che. Contro Cristiano Ronaldo, Morata, Chiesa, Dybala, Chiellini, Rabiot, De Ligt, Cuadrado, Kulusevski.
E contro Sczezny, che finirà per raccoglierla in fondo al sacco tre volte, tre grandi gol di BrahimDiaz, del suo amico Rebic, di Tomori. E grazie al VAR (non certo all’ineffabile Valeri, che non vide un fallo di mano gigantesco di Chiellini),ottenemmo pure un rigore – sbagliato da Kessié – in quello stadio in cui per anni, a loro era bastato schioccare le dita perché gli arbitri obbedissero. Per loro però i tempi stavano cambiando: Cuadrado, come Bob Dylan, fu il primo a intuirlo, e andare dove soffiava il vento.
(Leonardo Pinto)

IL PODIO

Noi ci abbiamo provato: una giuria numerosa di solito previene votazioni a pari merito.
Beh, invece no! Abbiamo avuto addirittura un triplice ex aequo. E mai una maggioranza: per tutte e tre, 7 voti (su 14 giurati).
Forse è giusto così: nel bene e nel male, Stefano Pioli e i suoi ragazzi hanno suscitato così tante emozioni in pochi anni, da fornire materiale di discussione su ogni cosa, anche sui trionfi.
Perciò, al primo posto, abbiamo:

1. Milan-Juventus 4-2, (7.07.2020)
Vero, non contava poi molto né per il nostro né per il loro campionato. Ma venivamo da anni in cui giocare contro la Juventus significava sperare di limitare i danni, che fossimo a San Siro o allo Stadium. Sotto 0-2, una rimonta clamorosa, prepotente, di rabbia. Una squadra indemoniata, come l’abbiamo vista a lungo nei primi tre anni dell’era Pioli. Una vittoria strameritata, contro un avversario che avrebbe vinto il nono Scudetto consecutivo da lì a poco.
(Claudio Poggi)

1. Milan-PSG 2-1 (7.11.2023)
Skriniar, 12’ Leao, 50’ Giroud. Il paradosso del Pioli europeo è che a parer mio le partite giocate meglio, non le ha vinte: 4 pareggi (Londra, Manchester, Dortmund e Newcastle in casa). Però, battere il giocatore più forte del mondo, battere Donnarumma con una rovesciata ed un gol che ricorda quello del derby di Hateley su Collovati, battere quella materia inorganica di Skriniar, Loftus-Cheek che fa una partita degna di Marcel Desailly… Non la partita più bella a livello tecnico ma sicuramente la più libidinosa per tutti questi episodi.
(Andrea Mazzitelli)

1. Inter-Milan 1-2 (5.02.2022)
“Bella partita”. Che vuol dire, “bella partita”? Significa tante occasioni da gol, dominio territoriale, il tuo portiere inoperoso? Perché se significa tutto ciò, quel derby è stato tutto fuorché una bella partita. Anzi, quel primo tempo è stato uno dei peggiori dell’era Pioli. È che “bella partita”, nel calcio, spesso e volentieri vuol dire sofferenza, vuol dire sentire le fiamme dell’inferno cominciare a scioglierti i calli sotto alle piante dei piedi, vuol dire un vento improvviso che cambia direzione alla corrente. Vuol dire emergere dalle sabbie mobili, scrollarsele di dosso, recuperare una palla, buttarsi in area, toccarla alle spalle del portiere. E vuol dire, tre minuti dopo, girarsi e ribaltare le sorti di una partita. Di un derby. Di una stagione.
(Claudio Poggi)

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