DINASTIE E SERVI

(di Max Bondino)

Su Daniel Maldini stiamo leggendo e sentendo cose meravigliose. Noi, e crediamo che chi ci legge se lo ricordi, abbiamo sempre voluto molto bene – e come non volergliene – a lui, così come a suo nonno, e veramente tantissimo a suo padre, nella buona e nella cattiva sorte. E, forse qualcuno ricorderà anche questo, non abbiamo preso benissimo (eufemismo) la separazione da Paolo.
Però.
Quando Daniel Maldini militava nella prima squadra di Milano, forse potete ricordare anche questo, sui giornali oppure nelle televisioni con gli opinionisti bolsi, quello che si sentiva dire era tipo “…Nell’umido o nell’ecosacco?”.
Ieri sera durante la sua permanenza in campo in Italia-Israele ha fatto una prestazione da 6, onesta.
Ma ovviamente, non essendo più al Milan ed ora è più forte di suo padre.
E naturalmente, un giornale dal colorito buffo che (vale sempre la pena ricordarlo) è partner della squadra lugubre di Milano, sfodera il più classico e immancabile “RimpiantoMilan”.
Noi qui a ComunqueMilan continuiamo a farci ironia ma è un argomento che andrebbe trattato. È quasi una roba da scriverci un libro sulla sistematica demolizione di chiunque vesta la nostra maglia e la sua glorificazione non appena la sveste. È qualcosa che non accade da nessuna altra parte, nel mondo – e se avete esempi analoghi saremo lieti di ascoltarli.
Ne abbiamo discusso tra noi. E fatte salve le convinzioni dei romanisti e dei napolisti (…e pure qualche prescritto, ma è una delle rare occasioni in cui emerge quel senso dell’umorismo che da sempre millantano), ci pare che a questo livello non succeda per nessuna squadra.
Non so se affondi le sue radici nel berlusconismo che, da vivo, rendeva tutti proni e una volta morto Silvio, permette loro di sfogare la repressione. Ma questa cosa ha letteralmente rimodulato la percezione stessa della nostra tifoseria.
Non stiamo accusando qualcuno, né attribuendo le solite “patenti di milanismo”. Ma anche molti milanisti sopravvissuti a mille battaglie alla lunga, visto anche il periodo incerto, finiscono per credere ai peracottari professionisti che pullulano nelle redazioni e in programmi televisivi ad altissimo tasso di vinaccia.
Personalmente lo trovo davvero disturbante. Io a Daniel voglio bene e sono convinto che in questa rosa poteva serenamente rimanere e fare il suo.
Ma dal momento in cui non è semplicemente andato a Monza, attenzione, ma è stato “ceduto”, viene raccontato come il nuovo Del Piero.
Fosse ancora in prestito, sarebbe quello che sta andando in B col Monza.
Fate caso a quanta poca attenzione viene data a Colombo (ancora nostro, fortunatamente aggiungo, essendo un mio pupillo). Lo avessimo ceduto sarebbe “Il Vieri che la nazionale stava cercando, scaricato dal Milan.”
Sinceramente, andando a ritroso, non ricordo una situazione del genere ma neppure prima dell’era Berlusconi (che i giornali e le tv non amavano molto, o forse qualcuno se l’è dimenticato?). C’è sempre stata, anche per motivi di sopravvivenza (con le vendite in calo, i soli contributi statali non pagano la casa al mare dei poveri giornalisti sportivi) la stampa asservita agli Agnelli ma niente di paragonabile all’attuale distruzione sistematica di qualunque situazione riguardi il Milan.
E questa, badate bene, è anche lei una lode a Paolo Maldini, se ci pensate. Perché negli ultimi anni è stato lui stesso a limitare spifferi, notizie, insinuazioni, rumors, voci di mercato inventate di sana pianta per aiutare il procuratore amico, eccetera.
Oggi, quelli che improvvisamente hanno nostalgia e dedicano articoli pieni d’amore a lui, a Pioli, ad Adli, forse pure a Mandzukic, trovano campo libero con la dirigenza attuale. Perciò oggi la regola è “Scriviamo quello che vogliamo tanto questi non leggono (alcuni) o non sanno leggere (altri). E di sicuro non ci pagano come da regolare contratto, come altre squadre stupende, irripetibili e di luminosa onestà”.
E un po’ come per le scie chimiche e i “Non cielo diconoh!!1!11!”, abboccano in tanti. O quanto meno, si fanno deprimere da amici o parenti che abboccano.
Andrà a finire che se Balotelli dovesse firmare col Genoa sarà in meno di tre secondi un altro #RimpiantoMilan.
E non tutti lo penseranno, no. Però guardiamoci in faccia, sappiamo bene che tanti anche qui diranno: “Eh, però in fin dei conti Marione in rosa avrebbe fatto comodo al posto di…”

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