Napoli-Milan: le Pagelle Che Non Lo Erano

Le nostre PagelleSenzaVoti sono di norma un omaggio alla squadra avversaria – non sapremmo più ricordare il motivo di questa scelta, però ormai siamo in questo ingrato tunnel, ed è diventato il nostro habitat. Napoli, in questi mesi, ha fatto parlare di sé per un personaggio che qualcuno ha tacciato di grassezza abominevole (oltre che di essere una lota, termine col quale purtroppo da queste parti non abbiamo un’adeguata familiarità). A rischio di incorrere in un increscioso body shaming, siamo pressoché costretti a usare tale caratteristica nel valutare la prestazione dei giocatori verdebottiglia al San Paolo, paragonandoli a personaggi tendenti al chiatto.

Donnarumma – ADELE
Un fatale fato comune: più gli uomini che hanno davanti li fanno soffrire, più salgono al proscenio da veri numeri uno.
Abate – MARIO ADINOLFI
Se avesse segnato da un metro a porta spalancata ci saremmo stupiti esattamente come nel leggere una dichiarazione perfettamente sensata da parte del politico/giornalista distintosi per lo 0,6% dei consensi come candidato sindaco di Roma. E tuttavia, l’occasione che poteva cambiare la partita non è nemmeno grave quanto la assoluta inconsistenza sul suo lato difensivo, che pesa come un Adinolfi sul giudizio finale. Per contratto, sarà con noi fino al 2019. Chissà se negli anni a venire diverrà affidabile, o continuerà ad approfittare di un clima politico e tecnico livellato verso il basso.
Gustavo Gomez – SAMWELL TARLY samwell
Forse come l’attendente ciccionissimo di Game Of Thrones, pur giurando di difendere La Barriera, tende alla codardia. Perché non ci sappiamo spiegare in altro modo la timidezza nel contrastare gli attaccanti avversari, a partire da Mertens in area in occasione del primo gol del Napoli: forse ha cercato di annullarlo dialetticamente, sovrastandolo sul piano intellettuale – ma solo a noi poteva capitare un difensore che ha il panico di difendere.
Romagnoli – PAPA’ PIG
Pasticcia un po’ ma farebbe di tutto per mantenere il buonumore in famiglia – di qui il finale di partita umoristico, nel quale si butta comicamente in terra esattamente come l’affabile genitore della giovane maiala. papà pig
De Sciglio – ROBERT DE NIRO
Qui stiamo parlando di un signore della recitazione, un uomo capace di trasfigurarsi e sembrare quello che non è – come nella leggendaria interpretazione da Oscar di Toro Scatenato: proprio come De Niro, quando è chiamato a interpretare il proprio ruolo nel Milan, ecco che il nazionale Mattia, il perentorio difensore che Allegri i’vorrebbe su i’suo i’gommone i’daidaidai, encomiabilmente lavora su se stesso per diventare pesante, bolso, intorpidito, esasperante e patetico. Il pubblico non lo capisce, ma questo è spettacolo.
Kucka – AXL ROSE 
Perde contatto con avversari così come con i compagni, poi si chiama fuori dalla Rock and Roll Hall Of Fame (e dal campo), però strilla e sclera come nessuno: Kuckin’ on heaven’s door.
Montolivo – ANGELA MERKEL
Su di lei il nostro presidente espresse, da finissimo statista qual era, un famoso giudizio estetico. Ma perderebbe meno palloni del nostro capitano – o quanto meno, li metterebbe in banca. A proposito, il nostro Merkel (Alexander) è appena scappato da Pisa per andare al Bochum. In questo centrocampo, forse avrebbe potuto mettersi in evidenza. Se capite cosa intendiamo.
Suso – GUENDALINA SARTORI, CLAUDIA MANDIA, LUCILLA BOARI
Scocca e prende il bersaglio esattamente come le azzurre del tiro con l’arco a Rio 2016. Plaudiamo estasiati per la capacità balistica, ma per quanto riguarda la partita in generale, non ha tra le sue caratteristiche quella di dare a un reparto che manca di consistenza quel peso che ci vorrebbe: più che robusto, al massimo è un po’ cicciottello, toh. Uh, ops.
Bonaventura – ALDO GRASSO depp
Schierato in un punto critico, si batte per rimanere aggrappato alla partita – come noi cerchiamo con questo gioco di parole scemo di rimanere aggrappati al tema, del resto.
Bacca – JOHNNY DEPP 
Affascinante la velocità con cui passa dall’idillio al divorzio rancoroso con la squadra. Vale anche per noi tifosi: già c’è chi maledice la tripletta di domenica.
Niang – ANTONIO CASSANO
Fermamente intenzionato a mostrarci che in fondo è possibile attraversare questo mondo con ottimi risultati anche senza cervello – l’adiposo ex nazionale ci riesce, le meduse pure – certo, queste ultime sono meno irritanti di Niang e persino di Cassano.

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