Milan-Verona 3-2: le Pagelle Che Non Lo Erano

Perdiamo un giocatore al giorno: come rimediare? Potremmo comprarne 365, come fanno alcune squadre care alla UEFA – oppure, visto che ne abbiamo parlato tanto negli ultimi giorni, tentare di ingraziarci la categoria dei medici dedicando ai più importanti di loro le nostre Pagelle Senza Voti.
 
Tatarusanu – EDWARD JENNER
Para quello che può parare (cioè tre dei cinque tiri del Verona, il più insidioso dei quali è il primissimo sullo 0-0), sarebbe un miracolo se deviasse la legna ravvicinata di Caprari, intuisce ma non riesce ad arrivare sul preciso rigore di Barak. Ma come il padre dell’immunizzazione, scopre che iniettandoci due gol, ci irrobustiamo abbastanza da farne tre.
Calabria – DR. HOUSE
Forse ancora un po’ zoppo dopo l’impegno con la nazionale, soffre per tutto il primo tempo, ed è parte in causa nel pasticcio del primo gol. Nel secondo tempo si rianima e cerca di trascinare lo staff alla soluzione del caso, trovandosi ogni tanto accentrato per il tiro, ma non è (prima) serata.
Tomori – CHRISTIAAN BARNARD
Si fa sorprendere dal bisturi di Caprari a inizio partita, ma nel secondo tempo trapianta il suo cuore in una squadra in piena insufficienza cardiaca.
Romagnoli – DOTTOR ZIVAGO
Per qualche strano motivo, ogni sua partita è un romanzo russo. Stasera, il destino impietoso che ama giocare con lui escogita il più straziante degli espedienti letterari: pagare, da innocente, per la carognata del personaggio molto schifoso. Prima che i replay mostrino come è andata veramente, si becca unanimemente dell’ingenuo – ma è una vittima della Storia, ruolo che peraltro interpreta con un certo talento.
Ballo Touré – “BONES” McCOY (Star Trek)
Nel primo tempo è palesemente l’uomo sbagliato al posto sbagliato (“Sono un medico, non un calciatore, dannazione”): ogni forma di vita che lo circonda, che abbia le maglie nere o bianche, gli sembra aliena e mossa da motivazioni incomprensibili. Nel secondo tempo, misteriosamente, scopre l’antidoto e riesce a rendersi utile a tutto l’equipaggio: fossimo stati in Pioli lo avremmo sostituito con la prima procace infermiera di passaggio – invece ha insistito su di lui fino al 90esimo e in fin dei conti abbiamo vinto. Chissà, forse finirà per smentirci anche stavolta.
Bennacer – DR. JEKYLL
Partita veramente a due facce: nel primo tempo però quello che vediamo è il poco raccomandabile Mr. Hyde. È nel secondo tempo che (forse grazie anche all’ingresso di Krunic) il benemerito Henry Jekyll guarisce il nostro gioco.
Kessié – ALBERT SCHWEITZER
Da qualche tempo sembra che abbia la lebbra: molti tifosi non vorrebbero vederlo in campo, diversi arbitri sono d’accordo con loro. Dopo la partita enorme con l’Atalanta, fatica a trovare la sua missione contro il Verona ma al momento di battere un rigore ben più pesante di quello sbagliato contro la Lazio, anche se è circondato da tutta la nostra ansia non si fa contagiare. Inoltre, non possiamo nascondere la nostra soddisfazione nel vedere che non è stato espulso in seguito alla rissa di Lazio-Inter, della quale è chiaramente il responsabile: l’irreprensibile Irrati ha giudicato innocenti tutti i giocatori in campo solo perché non lo ha visto.
Saelemaekers – DR. WATSON
Milan-Verona è un enigma che non riesce a risolvere: Sherlock Pioli deduce che la soluzione è toglierlo d’impaccio: quando è in serata no, è la cosa migliore da fare.
Giroud – DR. GIBAUD
Nel secondo tempo il suo mal di schiena guarisce miracolosamente: segna un gol preziosissimo, ne sfiora un altro – sempre di testa – poco dopo, si lancia anche su un pallone a mezza altezza e riceve una pedata in testa che viene rapidamente archiviata. Anche lui è uno di quelli che la maggior parte di noi avrebbe tolto dal campo dopo i primi 45 minuti. Il che spiega perché invece che allenare in serie A facciamo cose più adatte a noi – per esempio, scrivere pagelle strampalate.
Daniel Maldini – DR. MARTENS
Non siamo prevenuti nei suoi confronti, ma ogni palla che gioca sembra colpita con le scarpe sbagliate. Rebic gli manda una gran palla, ma lui la spara con violenza sopra la traversa. Col raddoppio del Verona, risulta chiaro che non possiamo permetterci di aspettarlo – non in una partita quasi compromessa, intendiamo dire, e non a San Siro, dove la gente che lo considera un raccomandato non è poca.
Rebic – LA DOTTORESSA DEL DISTRETTO MILITARE
Come nei film di un apprezzatissimo filone del cinema italiano, inizia con grande vivacità, ma dopo poco – com’è, come non è – si ritrova sotto una doccia.
Leao – PATCH ADAMS
All’improvviso, porta una ventata di contagiosa vitalità che dà un contributo fondamentale alla guarigione del paziente: fateci caso, dopo aver imperversato sulla fascia per liberarsi, nel momento in cui crossa per Giroud sta sorridendo come uno scardinato. Il che va a dimostrare che un atteggiamento positivo può essere utile anche con una malattia nefasta come il Verona.
Krunic – DOTTORESSA PELUCHE
Entra e inizia a ricucire il centrocampo, dando un grande aiuto ai suoi amici che nel primo tempo erano stati sballottati come pupazzi.
Castillejo – SHAUN MURPHY (The Good Doctor)
Tutti pensano che non sia il caso di impiegarlo, ma dalla Natura ha avuto un dono. Nemmeno lui sa quale sia, beninteso – però vede soluzioni che i calciatori normali non riuscirebbero a concepire. Ancora più dell’autogol e del rigore procurato, impressiona la quantità di palloni recuperati in pressing (e qualcuno ha fatto caso all’intervento provvidenziale in area, su un tiro al volo di Barak?). L’unica nostra preoccupazione è che dopo tre quarti d’ora a quel ritmo, una persona normale deve riposare un mese. Ma è anche vero che non è una persona normale.
Ibrahimovic – HANNIBAL LECTER
Il suo ingresso atterrisce il Verona – nemmeno un minuto dopo il suo ritorno, Gunter piuttosto che farsi mangiare dall’orco alle sue spalle preferisce suicidarsi buttandola in porta personalmente.
Tonali – IPPOCRATE
Nell’intervallo tutti lo invocano – ed è davvero stupefacente il modo in cui oggi tutti giurano su di lui. Mentre sei mesi fa, storcevate il naso, eh? Ippocrati!

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