Milan-Venezia 2-0: le Pagelle Che Non Lo Erano

Amici, vi siete mai chiesti perché qui a ComunqueMilan non produciamo Pagelle Senza Voti per le partite di Coppa? Forse no. Bene: è il momento di soddisfare la vostra mancata curiosità. Il fatto è che pur essendo milanisti, e come tali foraggiati dai Poteri Forti – e perciò, potenzialmente esentati dalla necessità di lavorare per vivere – cerchiamo di dissimulare la nostra condizione arrabattandoci in qualche impiego fittizio, che ci richiede di svegliarci relativamente presto il giovedì mattina. Fanno eccezione gli stramaledetti turni infrasettimanali di serie A, perché abbiamo stabilito, come compromesso, di regalarvi i nostri vaniloqui per tutte le novemila partite di questo campionato a quattrocentomila squadre la cui formula da decenni crea tanta ricchezza per tutto il calcio italiano. Così, per una volta ci è parso giusto dedicare i nostri giudizi al giorno infrasettimanale per eccellenza, il Mercoledì. Anche perché dopo tanti Giovedì, ci era mancato.
 
Maignan – CHAHARSHANBE SURI
L’ultimo mercoledì dell’anno in Iran è la Festa del Fuoco, che è diventata occasione di rimostranze collettive contro il regime: anche lui si ritrova, negli scampoli della partita, a fare le sue rimostranze contro la squadra che gli appare imborghesita e parassitaria: ammettiamolo, ci piace l’idea di vederlo alla testa di una rivoluzione rossonera che aspettiamo da tanto tempo, e che altri, corrotti, erano indegni di guidare.
Kalulu – MERCOLEDÌ di Luca Carboni
“Scappa con me… mercoledì! Voglio andare al mare, voglio andarci sì, in un giorno feriale, sulla spiaggia a navigare, con il sole dentro me. A non far niente, no no no no, Sdraiato sulla sdraio, con gli occhi chiusi un po’”. Nel 1995 Luchino Carboni tentò smaccatamente di riproporre la formula vincente di Mare mare del 1992, ma non gli riuscì: allo stesso modo Pierone tenta di ripetere la partita di domenica sera, ma ci si avvicina solo a tratti nel primo tempo, col picco in un’azione travolgente in cui triangola con Rebic e conclude fuori. Nel secondo tempo si trascina un po’, è passato da zero partite a due in pochi giorni, forse non se l’aspettava più.
Romagnoli – MERCOLEDÌ SANTO
È il giorno in cui Giuda Iscariota tradisce Gesù, che aveva fatto veramente un grosso errore di valutazione nell’ingaggiarlo come procuratore. Più quell’Iscariota del suo manager cerca di venderlo, più lui gioca santamente per noi, ma sappiamo già che al primo inciampo verrà crocifisso.
Gabbia – X
Se sapete cosa ci fa la X qui dentro, siete sostanzialmente ispanici: nelle loro agende, i giorni della settimana vengono abbreviati in L (lunes), M (martes), X (miércoles) – perché due M di seguito sarebbe stata una tonteria. La partita di Gabbione è un po’ da X, che è il risultato sul quale abbandona il campo: non soffre gli attaccanti del Venezia ma onestamente non è che lo sollecitino troppo, cosa che ci fa tirare una X di sollievo, perché anche se era tanto che non lo vedevamo in campo ricordiamo benissimo una cosa: l’anno scorso era meglio alla fine che all’inizio. Quindi mettiamo in cascina.
Florenzi – “PIOVE. È MERCOLEDÌ. SONO A CESENA”
Ci prova, ma la sua prova risulta un po’ crepuscolare, come la poesia dell’allegro Marino Moretti caratterizzata dall’inizio più mesto del mondo. Fa vedere qualcosa di buono ma con la testa non sembra ancora nella squadra. Lo aspettiamo. E comunque non è vero che piove, sempre questa fissa dei romani sul nord.
Bennacer – MERCOLEDÌ DELLE CENERI
Ce ne cospargiamo, Ismaël: eravamo già pronti a toglierti dal novero dei titolari, ma hai fatto rivedere qualche giocata delle tue, specialmente sulla trequarti. Sta’ a vedere che quest’anno di titolari ne abbiamo più di undici.
Tonali – 水曜日
Sui Youbi è il nome giapponese del mercoledì, e sta a significare “Il giorno dell’acqua”: Sandrino ne porta tantissima, i giocatori del Venezia a un certo punto erano sommersi e invocavano il Mose. In questo periodo sembra uno di quei giocatori che non possiamo permetterci.
Ballo Touré – SHEFFIELD WEDNESDAY
Un sontuoso anonimato, un po’ come quello del club inglese che si barcamena nella terza serie albionica, e che negli ultimi anni è entrato nella Storia solo per aver ingaggiato Urby Emanuelson. Ecco, Ballone contro il Venezia ha evocato un po’ l’agghiacciante ricordo di Furby, e decisamente speriamo di non scrivere mai più una cosa del genere perché ci atterrisce solo l’idea.
Rebic – MERCOLEDÌ ADDAMS
Beh, e chi se non lui. Torna a incupirsi col fratello minore Leao, e di testa sciupa un corner forse più facile di quello che ha messo dentro a Torino – però sfodera alcune giocate fantastiche che i suoi compagni non finalizzano, in particolare una per Kalulu nel primo tempo e una per Brahim Diaz nel secondo. Lo vediamo uscire dal campo immerso in dolci pensieri di morte e cupa vendetta. Sta bene.
Brahim Diaz – MERCURIO
L’individuo che ha messo il suo marchio su questo giorno, il greco Mercurio, è il dio dell’inganno, dei ladri, dei truffatori, dei bugiardi, e della divinazione. Il fatto che gli Antichi Greci nonostante le altre quattro specialità dell’ermetico Hermés si fidassero della divinazione spiega molte cose del loro carattere e delle loro scelte politiche degli ultimi duemila anni, ma hanno inventato la democrazia e siamo loro debitori, perché oggi la democrazia permette sia alla loro società che alla nostra di… Boh, ci verrà in mente qualcosa – ma torniamo a BrahimDiaz, sostanzialmente per compiacerci di come ha ingannato sia noi che i veneziani: nel primo tempo ha traccheggiato, sciabordato palloni a destra e sinistra senza realmente velocizzare, poi nel secondo tempo ha sbagliato un gol che Leao sarebbe stato sbranato – e invece poi come a Liverpool ha fatto un gol da centravanti, da falso nueve, vero nove, bugiardo (ed incosciente) che non è altro.
Leao – MERCOLEDÌ degli Stadio
“È sempre mercoledì. E io sono ancora qui. A apparecchiare e sparecchiare, a fare e disfare, per sfuggire la noia. Vorrei vedere un altro film. Ma danno questo qui”.
Tomori – 16 settembre 1992: il MERCOLEDÌ NERO
La Borsa è piena di giorni neri, questo viene ricordato per una speculazione che mandò momentaneamente a gambe all’aria Lira Italiana e Sterlina Inglese – naturalmente, loro finirono a gambe all’aria conservando un’espressione spocchiosa. La speculazione di Pioli, tentare di vincere la partita dando più spinta alla difesa, è quella giusta: ci arricchisce e anche se non piace agli idealisti, è lecita e proficua.
Saelemaekers – UN MERCOLEDÌ DA LEONI
Entra e inizia a surfare sugli avversari: spacca incredibilmente la partita e meriterebbe pure il gol sulla lecca da fuori sulla quale il portiere Mäenpää respinge con tutte le umlaut.
TheoHernandez – IL QUARTO GIORNO
Nella tradizione ebraica, per la quale il Primo Giorno era domenica (per partire, opportunamente, con la prima di campionato), nel Quarto Giorno, Nostro Signore creò il Sole e la Luna. Il Terzo giorno invece aveva creato le piante, che erano in stato confusionale, specialmente i girasoli, quindi fu una specie di correttivo a partita inoltrata, diciamo. Theo entra e crea un assist e un gol, pertanto il suo Quarto Giorno se l’è signorilmente guadagnato. E avendo del mais in testa, un po’ anche il Terzo.
Pellegri – WEDNESDAY MORNING 3 A.M.
La sua “prima” potrebbe somigliare un po’ al primo disco di Simon & Garfunkel: quando fu pubblicato (nel 1964!) nessuno se ne accorse e i due tornarono alle rispettive occupazioni, ma dopo un po’ esplose grazie a una cosa che si chiamava Sound Of Silence – quindi speriamo di sentire tanto Sound, e che gli scettici restino in Silence.
Kessié – IL PATRIARCATO
Qui è dove avevamo palesemente finito le idee sul mercoledì e siamo andati spudoratamente a googlare, scoprendo che il mercoledì dovremmo tutti suonarle al patriarcato. Siccome era un po’ tardi e non facevamo in tempo a chiedere lumi alla cellula femminista di ComunqueMilan, lo abbiamo interpretato come una sfida al Presidente – che in Italia è da sempre una carica patriarcale: i ragazzi se la stanno cavando anche senza di lui. Speriamo faccia autocritica e capisca che la sua pretesa di essere pagato più di tutti è veteromaschilista e fa arretrare la nostra società al Medioevo, nonché al rosso di bilancio.
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