Milan-Torino 1-0: le Pagelle Che Non Lo Erano

Purtroppo c’è molta gente – basti pensare ai tifosi della Iuvendus – che non è mai stata a Torino: male! Tra le tante belle cose che vi siete persi c’è il Museo del Cinema, che si trova per di più nell’edificio edificato da Antonelli – gosh! Troppe coincidenze, per non dedicare le nostre Pagelle Senza Voti alla Notte degli Oscar 2015, l’evento che il variopinto mondo dei media attende spasmodicamente fin dalla Notte degli Oscar 2014. E non c’è Notte degli Oscar senza la ghignosa gag planetaria su Leonardo Di Caprio, che da una ventina d’anni viene preso a merluzzi in faccia dalla UEFA, o chi per lei. Ecco perciò le prestazioni dei milanisti paragonate alle interpretazioni di Leonardone – e che questo omaggio possa portargli i sospirati tre punti. 

Donnarumma – ROMEO + GIULIETTA
Vanità seria, pesante leggerezza, disarmonico caos di forme belle – di lui saremmo pronti a dire quel tipo di balordaggini che si dicono quando si hanno 17 anni e si pensa di essere Shakespeare (ne era convinto lo stesso Shakespeare). Sta di fatto che ogni volta che si affaccia dal suo nasone (pardon: balcone) ci fa battere il cuore: due interventi fondamentali su Immobile e uno su Bruno Peres, sul quale esce prendendo la palla nettamente malgrado Bergomi su Sky, in vena di smaccata captatio benevolentiae, chieda il rigore; quanto ai tifosi granata, su twitter reclamano rigore, espulsione e la coppa Uefa del 1992.
Abate – PROVA A PRENDERMI
Si ritrova più volte a ingaggiare un duello estremamente spettacolare con Immobile; sfiora anche l’Oscar con un tiro da fuori area che viene deviato in corner, che tuttavia non viene assegnato – secondo Bergomi, era rigore per il Torino (…per i tifosi del Torino, era rigore, espulsione, e scudetto del 1927).
Alex – SHUTTER ISLAND
Si immerge in un abisso di sfumature psicanalitiche in cui il suo migliore amico è Zapata – chiunque sarebbe profondamente turbato. Come il pubblico al cinema, esce dallo stadio con espressione spaesata – ma d’altro canto, è la stessa con cui ci era entrato.
Zapata – THE REVENANT – REDIVIVO
Milan-Torino non sembrerebbe prevedere un copione particolarmente denso, ma lo vive come la sua grande occasione per l’ambita statuetta (che raffigura Adil Rami). E dire che un mese fa lo avremmo volentieri dato in pasto a un orso. E’ pur vero che un mese fa faceva schifo pure all’orso.
Antonelli – THE DEPARTED – IL BENE E IL MALE
Il bene è che con un guizzo da puntero fa il gol-partita, il male è che sul suo fianco il Torino, interpretato da Matt Damon e con Jack Nicholson in panchina, aumenta progressivamente le sue attività criminose. E tuttavia il bene trionfa! E il male può baciarci il sedere, dehehihohu.
Kucka – J.EDGAR
Nessuna preoccupazione etica: difende la patria con ogni tipo di mezzo, probabilmente mette anche delle microspie nei parastinchi dei giocatori del Torino; riesce altresì a effettuare l’assist per Antonelli, cosa che al vero Hoover non è mai riuscita – il che instilla il dubbio che sia più potente di lui.
Bertolacci – TITANIC
Sì, la storia d’amore, la canzone, la scena sul ponte – però non abbiamo speso tutti quei soldi per vedere una nave che affonda – o sì? Passa alla storia per una scena di impareggiabile intensità emotiva, quella in cui domanda ai compagni e allo stadio intero: “Ti fidi di me?” – e tutti rispondono: “No! No! NOOOO!” Che si dia una svegliata e salga sulla stupida zattera con tutti noi.
Honda – DJANGO UNCHAINED
Prestazione maiuscola davanti e dietro, ma l’ambita statuetta (che ha le sembianze di Marco Van Ginkel) gli viene negata dalla traversa. Ora come ora ci piace persino il suo nuovo taglio di capelli; siamo arrivati al punto che l’unica critica che sentiamo di fargli è che non ha ancora imparato l’italiano: assuma un doppiatore, quelli italiani sono i più bravi del mondo, come dicono sempre i doppiatori italiani (o, come direbbero loro: i dobbiadori idaliani).
Bonaventura – IL GRANDE GATSBY
Cerca di fare lo splendido, forse il sogno di andare in nazionale gli sembra così vicino da non credere di non poterlo afferrare, ma crede nella luce azzurra, nel futuro orgastico che anno dopo anno si ritira davanti a lui. Quotiamo tutto questo perché non sapremmo dire come mai nel miglior Milan degli ultimi tre anni proprio lui stia un po’ annaspando. D’altronde non sapremmo nemmeno dire cosa significhi “orgastico” (cioè, abbiamo dei sospetti, però non venite a fare gli splendidi anche voi – non avete mai usato questa parola e lo sapete).
Bacca – INCEPTION
Noi lo abbiamo trovato pesante e complicato, ma secondo la recensione dell’autorevole sito di critica cinematografica i400calci, Bacca è un capolavoro (no, non è vero, non userebbero mai termini così stupidini: siccome hanno studiato usano un linguaggio tecnico: “FICATA MONDIALE – GROSSEZZA – EPOCALE – PORCA TROIA – GIGACOSE”). Certo, “colto dal sacro furore ingegneristico della sua costruzione plurionirica, Bacca corre sempre sul filo di implodere sotto il peso di directory e sottodirectory e ramificazioni e incastri e livelli e ingranaggi. Per non collassare, sceglie di dialogare all’inverosimile, spiegare a parole, sviscerare, aggiungere note e sottonote a margine”. Il che significa che se non vi è piaciuto e vi ha un po’ irritato, è un limite vostro (eppure dovreste saperlo, di non leggere mai le recensioni né le pagelle).
Niang – CRITTERS 3
Come il caro ‘Mbaye, pochi lo hanno visto, se non su qualche tv locale – ed è fonte di imbarazzo persino lì. Tuttavia, come ogni horror di serie M, riserva almeno una scena per i cultori del genere: ed è quando tenta di lasciarci in inferiorità numerica un attimo prima di uscire, usando insistentemente Moretti come cavallo a dondolo. Chissà, forse se degli alieni gli togliessero il cervello per sostituirlo con un budino, potremmo finalmente vedere quei famosi margini di miglioramento.
Boateng – THE WOLF OF WALL STREET
Non vorremmo spoilerare, quindi diciamo solo che Boateng si ispira a una storia vera, conclusasi con un lieto fine: lo hanno preso e sbattuto dentro.

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