Milan-Roma 2-1: le Pagelle Che Non Lo Erano

Ultimo atto del calcio d’agosto, con la popolazione cittadina che non è ancora tornata al gran completo. Ragion per cui, come in un rito finale, liberiamoci delle canzoni dell’estate 2018 affibbiandone una a ciascuno dei nostri. Qualcuno potrebbe dire che non è precisamente un segno di gratitudine, ma è anche vero che li pagano tanto, quindi che soffrano anche loro come abbiamo sofferto noi.

Donnarumma – Boomdabash & Loredana Berté: NON TI DICO NO
Porta in giro il pesante ricordo di un successo e una bellezza sfioriti – ma era tanto tempo fa. Anche se non è molto sollecitato dagli avversari e in occasione del gol non può far molto di diverso, da tempo non imbrocca quella parata plateale o rigore parato che ne confermi la grandezza al pubblico. Ma si sa, ha voluto la bicicletta.
Calabria – Baby K: DA ZERO A CENTO
Cervello, ce ne mette poco – e stile persino meno: in preda alla vida lòcca butta a casaccio quel pallone che ballonzola verso di lui in area, e malauguratamente Fazio è bravo a colpire al volo mettendola nell’angolino (…quante altre volte gli capiterà nella vita?). Ma proprio come la 35enne Baby insegue tignosa la monotonia più sanguinaria, anche lui ha quella sacrosanta voglia che manca a musicisti di maggior talento, ed è per questo che al 94mo mentre arretra tiene d’occhio il pallone ed è rapidissimo a scattare da zero a cento per quel benedetto recupero.
Musacchio – Elodie, Michele Bravi, Gué Pequeno: NERO BALI
“Non prenderla sul personale, non mi interessa più piacere”. Nessuno lo ha mai trovato sexy, ma dopo i primi dischi insipidi comincia a funzionare. Momento: non è che abbia inciso un capolavoro, eh – però se non soffriamo né Dzeko né Schick è anche merito della sua capacità di cantargli una canzone che li tramortisce (oddio, forse a Schick piace pure). Non fa rimpiangere Bonucci, ecco.
Romagnoli – Giusy Ferreri & Takagi & Ketra: AMORE & CAPOEIRA
Cachaça e luna piena, Zidane e Nesta, con gli altri in una favela dove il primo soffio di vento rischia di far crollare la baracca. Non ha colpe specifiche ma questa difesa ha già preso 4 gol in due partite e non accenna a perdere la voglia di ballare sconclusionatamente.
Rodriguez – Irama: NERA
“Ehi, sai l’amore è complicato
Ehi, specialmente quando è nato
Ehi, da un colpo di fulmine”
Questi versi struggenti ricolmi di dolente poesia riassumono il rapporto di noi tutti con il Ricardo minore – ma ieri sera sotto gli occhi del Ricardo maggiore in tribuna, nel primo tempo ci è sembrato bello “anche senza Photoshop”. Poi, nel secondo tempo El Shaarawy ha iniziato a bucherellarlo – e quando finalmente su quella fascia Ringhio ha messo Laxalt e Castillejo, è stata effettivamente una buona cosa. Ma un giorno quando saremo delle vecchie signore, troveremo in un cassetto il suo cross e subito ci ricorderà la folle innocenza delle nostre giovani estati.
(sì, il cross in un cassetto) (no, non abbiamo idea come) (del resto anche alla faccenda di diventare delle vecchie signore non abbiamo dedicato le riflessioni che forse erano necessarie)
Biglia – Laura Pausini: E…STA A TE
Dopo tante critiche, è quasi commovente vedere un’attempata star misurarsi con i più giovani e uscirne, se non proprio vincitrice – beh, uscirne. Quando i compagni si dimostrano disponibili ad attaccare li serve più velocemente rispetto a quando sono fermi in piena fotosintesi.
Kessié – Fedez & J-Ax: ITALIAAANAHH
Fare la cosa più facile, col titolo più facile, il ritmo più facile e le parole più facili e ottenere il massimo risultato è una capacità invidiabile, bisogna esserne capaci – praticamente, è come fare gol da un metro. Ci sono artisti di valore assoluto che non ottengono questo risultato, tipo Mozart o Kalinic.
Bonaventura – Luis Fonsi: CALYPSO
Piazzato l’acuto (l’imbeccata a Rodriguez per il cross), sparisce pasito a pasito.
Suso – Benji & Fede: MOSCOW MULE
“Non andare in ansia se non posto più. Ti ricordo che non mi hai risposto più”. I matusa la menano tanto con Bob Dylan, ma nessuno ha saputo esprimere il tormento di una generazione come i due giovani artisti di Modena. Lo stesso tormento attanaglia Suso: all’inizio cerca continuamente qualcuno in area cui postare il pallone, poi si ritrae polemicamente in se stesso. Gli va dato atto di essere andato spesso in difesa a fare il mulo quando la Roma ha provato a pungere dalle fasce. Però non è facendo questo che ci farà ubriacare.
Calhanoglu – Alvaro Soler: LA CINTURA
Parte tutto sinuoso e sembra la hit che il popolo attendeva, poi si insabbia.
Higuain – Fabio Rovazzi: FACCIO QUELLO CHE VOGLIO
Il piede con cui è in fuorigioco di 3 cm è il piede con cui segna il gol che gli viene annullato ed è anche il piede con cui si aggiusta il pallone e se lo porta a sinistra mentre a testa alta guarda e vede il corridoio dove è partito Cutrone. Non è ancora in forma ma con quel piede là. Pa. Pa. Para ra.
Laxalt – Calvin Harris & Dua Lipa: ONE KISS
Titolare nella top 5 in qualsiasi altro Paese, da noi si deve accomodare fuori dalla top 10 perché schieriamo trappusi di lentezza spumeggiante che puntano gli avversari con rime brodose. Nei pochi minuti in cui è in campo sembra saper cosa fare sia dietro che davanti.
Castillejo – Nio Garcia, Darell and Casper Magico and Bad Bunny & Ozuna: TE BOTE’
La tamarrata che fa saltare il banco e alla quale è difficile replicare.
Cutrone – Thegiornalisti: FELICITA’ PUTTANA
Anche quest’anno sembra una roba che ci ritroviamo lì, nel ripostiglio. E anche quest’anno, come ci ricorda Tommaso Paradiso che sembra un barbino rintronato ma è un filosofo pieno di saggezza e meriterebbe di stare al Governo (tanto c’è posto), ci troviamo a scoprire la semplice verità, cioè che la felicitàputtana è un bicchiere di vinoputtana con un paninoputtana.

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