Milan-Napoli, Le Pagelle Che Non Lo Erano

Contro i ragazzi di Don Raffaé Benitez, i nostri portano a casa tre punti, ma soprattutto ‘spirano tanto sentimento – e questo perché come diceva il maestro D’Anzi, “A dìsen la cansòn la nass a Napuli, e francament g’han minga tùcc i tort”: vale a dire che su San Siro soffia nell’aria la canzona napoletana, e proprio come le parole dell’inno medesimo di Milano, O mia bela Madunina, anche le prestazioni dei rossoneri si adeguano.

DIEGO LOPEZ
Efficace, ma quasi sempre sembra agitatissimo nelle respinte e nelle uscite: avendo ormai capito con che difesina ha a che fare (una che invita i napoletani a entrare in area anche in una serata molle), pare di sentirlo mormorare Aggio perduto ‘o suonno.
BONERA
Zappatore era e Zappatore rimane, tuttavia non fa troppi danni, come (quasi) sempre succede quando è dirottato sulla fascia.
MEXES
Su almeno un paio di cross non è chiaro dove si trovi, però in fin dei conti la nostra Malafemmena è doce comm”o zzuccaro, con la sua faccia d’angelo, che serve pe’ ‘ngannà.
RAMI
No, no, non può infortunarsi ora! E adesso come faremo? Stu desiderio di Adil, ce fa paura: Anema e core nostri!
ARMERO
In difesa semina angoscia, ma si trasforma in un giocatore decoroso quando supera la metà campo e si sgancia (e crossa) – ragion per cui, Curre curre guagliò.
DE JONG
Era un po’ che non capitava una di quelle sere in cui na mano dint”a sacca, riesce ad andarsene smargiasso pe’ tutt”a citta’ come O’ sarracino. Ed era anche ora.
MONTOLIVO
Una pacatissima standing ovation lo saluta all’uscita, come se il pubblico gli stesse dicendo: Capitano, vieni appress’ a me – col tuo Andamento lento.
BONAVENTURA 
‘O cielo ce manna sti’ ccose.
POLI
Tutti i suoi limiti (il piede di compensato sull’assist di Menez) e i suoi pregi (dinamismo e senso della posizione) in una sola serata. Non è un campione, ma può essere molto utile quando in un centrocampo a quattro gli viene permesso di vivere con semplicità – come dire, ‘Nu jeans e ‘na maglietta.
HONDA
Caro Samurai, solo una parola: Scétate.
MENEZ
I’ te vurria vasà!
ESSIEN
Nel 1999, un incontro meraviglioso, un autentico sogno per tutti gli amanti della musica – oltre che della buona recitazione – vide Mario Merola e Gigi D’Alessio insieme in un film che culminava nella canzone che gli dava il titolo. E quel titolo è quanto mai appropriato per il nostro beniamino Michael: Cient’anne.
ZAPATA
Incredibile, in qualche modo riesce sempre a entrare in campo. A noi continua ad ispirare i versi di Aumm…aumm: “Tu nun jesce mai da casa perchè nun te fanno ascì”.
MUNTARI
Nessun dubbio. ‘O scarrafone.

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