Le Pagelle Che Non Lo Erano: Udinese-Milan 2-3

Il Friuli (*) è rinomato per i vini, dicono. Per noi invece il Friuli (**) è rinomato per l’infoiatissima discendenza di migliaia di marescialli che sonnecchiavano in migliaia di grame caserme messe lì per controllare che gli sloveni non ci invadessero. In verità, anche se fa sempre piacere far infuriare tifosi bianconeri, siamo preoccupati per loro: forse un po’ di sobrietà renderebbe le loro testoline sante un po’ meno ottenebrate. Ed ecco perché in omaggio ai nostri avversari, le nostre pagelle tematiche sono ispirate a bevande analcooliche.

Diego Lopez: Acqua. Quando ne hai bisogno, quando stai veramente bruciando, quando Di Natale butta in mezzo una palla e tutti la bucano, quando arriva una carruba da fuori area – che sollievo per il corpo un bel tuffo limpido sui piedi dell’avversario o il riflesso guizzante quando versa il pallone sulla traversa.
De Sciglio: Sanbitter Emozioni di Spezie alla cannella e al peperoncino. Ovvero: qualcuno ci aiuti a capire, sant’Iddio.
Romagnoli: Pago. (…ah, quel bell’umorismo telefonatissimo ma pulito, da tv del sabato sera, che piaceva ai nostri nonni)
Zapata: Spuma. Ovvero: quando qualcosa che fa francamente schifo viene riproposto molto dopo aver fatto il suo tempo, per pura testardaggine.
Calabria: Limonata. Asprigna eppure dolce, e così naturale. Chi, chi, chi la sostituirebbe con un prodotto industriale? 
Alex: Brasilena. Creazione sacrilega, unione di caffé e acqua minerale, pensata evidentemente per chi non ha ritegno di se stesso.
De Jong: Orzata. C’è a chi piace. Ma è davvero la prima cosa che ordinereste al bar?
Montolivo: Fanta. Non è buona – ma stasera, se non altro, è tanta.
Bonaventura: Cedrata Tassoni. Quante cose al mondo puoi fare? Costruire? Inventare?
Honda: Red Bull. Una latta piena di marketing.
Poli: Idrolitina. Ovvero, l’acqua minerale finta, remota illusione di bollicine per le famiglie che potevano spendere poco. E tuttavia, più schietta e dissetante dell’intruglio che parte titolare.
Balotelli: Chinotto. Dolce, amaro e carico di carattere, finalmente.
Bacca: Pepsi Cola. L’imitazione della cosa che ci avevano dato l’ultima volta che siamo usciti – in quel locale di gran lunga migliore, a Milano.
Luiz Adriano: Ginger. Qualunque cosa sia – e non lo abbiamo ancora capito – va giù un pochino meglio di ciò che lo precede.

(*) regione a statuto speciale
(**) stadio. Vecchio, e nuovo.

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