Bologna-Milan 0-0: le Pagelle Che Non Lo Erano

Bologna-Milan è stata una tortura. Non ci ha uccisi, però con buona pace di Nietzsche (tra l’altro nostro tifoso) non ci ha resi migliori. L’unica cosa che possiamo cavarne, è un argomento per le nostre Pagelle Senza Voti. Per il pranzo di Natale, speriamo nella prossima partita.

Donnarumma – IL DISCO DI NORIMBERGA
Usato nel medioevo per estorcere confessioni, costringeva il torturato su un disco rotante dal quale veniva centrifugato, provocando alterazioni della circolazione e nausea incontenibile. Non provocava danni irreparabili di lungo termine, quindi era praticamente un clean sheet.
Calabria – IL DISCO DI ELETTRA LAMBORGHINI
Una testimonianza della pochezza cui può giungere l’umanità.
Zapata – ASSORDAMENTO
Forma di tortura abbastanza blanda, e per questo poco utilizzata in Europa dopo le fortune iniziali in Asia Orientale. Al soggetto vengono ripetuti continuamente dei nomi – “Musacchio!” “Caldara!” “Simic!” “Abate centrale!!” ma ormai lui non li sente nemmeno più. A causa della tortura è talmente stordito che non solo difende in modo inappuntabile, ma è pure il nostro unico goleador.
Romagnoli – VERGINE DI NORIMBERGA
Certo che Norimberga aveva fama di posticino sfizioso, vero? Anche perché pare che la Iron Maiden fosse una leggenda metropolitana: non ci sono prove che fosse usata nel Medioevo, quelle in circolazione risalgono a secoli più illuminati – per esempio quella trovata negli uffici di Uday Hussein, figlio di un capo di Stato ineffabile. Il ritorno del capitano pare un’invenzione in omaggio a una leggenda metropolitana – cioè l’attacco del Bologna – e invece, dati i tempi ineffabili in cui viviamo, deve entrare in funzione.
Rodriguez – IMPICCAGIONE A CADUTA BREVE
Detta anche short drop, consiste nel provocare lo strangolamento della persona a causa della corda che si stringe al collo – uno spettacolo lento e assai apprezzato dal pubblico. Prima del 1850 era il metodo più in auge nell’impero britannico, poi i buonisti inglesi accorciarono la corda per rompere il collo di colpo; la cosa però causava anche decapitazioni, e voi capite che non era il tipo di provvedimento che era stato promesso agli elettori. Rodrigo esce anche stasera dal campo con la funerea soddisfazione di non essere il peggiore, ma la speranza che lo svizzero sia un nostro punto di forza è ormai al tramonto: sembra sempre più un giocatore strangolato, con quella fluidità di manovra tipica degli impiccati.
Kessié – WATERBOARDING
Il centrocampo rossoblù, forte di Poli, Nagy e Svanberg, è un bicchiere d’acqua mezzo vuoto nel quale annega. Su Orsolini fa un fallo così stupidamente plateale – vista anche la sensibilità dell’arbitro Maresca – che se non fossimo di parte diremmo che ben gli sta, merita di saltare la Fiorentina.
Bakayoko – ABBACINAMENTO
Noto a noi moderni come accecamento, è una forma di supplizio che veniva somministrata, a seconda della fervida immaginazione dei popoli, togliendo le palpebre al condannato e lasciandolo bloccato a guardare il sole, oppure in modo più spiccio – quello che si dice buonsenso – con un ferro incandescente. Non sappiamo cosa lo abbia accecato dopo la prima, futile ammonizione del tafano col fischietto, ma evidentemente Baka non ha saputo vedere il secondo cartellino che sarebbe uscito al primo intervento effettivamente rozzo. Se non altro permette a qualcuno di noi di fantasticare che giocando gli ultimi 20 minuti in parità numerica, avremmo visto un gol.
Suso – MORDACCHIA
Ok, questo è veramente un capolavoro dell’immaginazione umana – e, per singolare che possa sembrare, una tradizione della cristianità: consisteva in un morso tipo quello dei cavalli ma con un uncino che andava a tagliare la lingua della vittima costringendola a inghiottire il proprio sangue. Il Jesus di queste settimane è sempre più anemico – non svogliato, questo no, ma involuto e nervosissimo, come se giocare coi compagni fosse una tortura dell’Inquisizione Spagnola. Tira a sproposito, non salta mai l’uomo, inventa (per Higuain) una sola palla decente in area.
Calhanoglu – GOGNA
La sua agonia è la più pubblica di tutte. Lui, va detto, la sopporta con dignità, mentre sulla pubblica piazza la gente vorrebbe per lui punizioni ancora peggiori. Non che la sua sofferenza non sia palese. Forse ci vorrebbe un gesto pietoso. Ma probabilmente l’ennesima formazione di emergenza contro la Fiorentina lo costringerà a un’ulteriore espiazione a San Siro, magari come centrocampista centrale accanto ad Abate.
Higuain – DEPRIVAZIONE SENSORIALE
Il soggetto viene privato di stimoli sensoriali – tutti o solo alcuni – per causargli ansia, allucinazioni, depressione, paranoia e comportamenti antisociali. Non è mai sembrato uno che si diverte come un matto a giocare a pallone, ma in questo momento sembra del tutto privo di stimoli: non gliene dà la squadra, non gliene danno i compagni – prova a dargliene la società, sotto forma di 9,5 milioni di euro annui, ma forse anche questa considerazione è insensibile.
Cutrone – SOLLETICO
Metodo che viene rivendicato dalla Cina e precisamente dalla dinastia Han, quando in realtà possiamo vantarci che ci erano arrivati #primagliitaliani: nell’antica Roma al condannato toccava immergere i piedi in acqua e sale, e un certo numero di capre venivano invitate a leccarglieli – voi ridete (e all’inizio, pure lui) ma dopo un po’ le piante dei piedi iniziavano a scorticarsi e sia il sale che le linguate diventavano dolorose. Vi raccontiamo questo solo per non farvi pensare che i nostri avi fossero degli sprovveduti – il paragone con Cutrone in realtà ha a che fare col fatto che alla difesa e al portiere avversario ha fatto veramente il solletico. Che poi dovesse essere lui a uscire per far posto a Castillejo (!), è un altro paio di maniche: altri in campo causavano un dolore più forte.
Castillejo – SOFFOCAMENTO
Entra per dare respiro alla manovra lungo la fascia. La uccide. Involontariamente, pensiamo.
José Mauri – PRIVAZIONE DEL SONNO
Che cavolo, dormiva così bene.
Laxalt – CONTORSIONE DEGLI ARTI
Devono avercelo mandato da Genova in cinque-sei scatole da imballaggio, e gli abbiamo montato i piedi al contrario, non c’è altra spiegazione.

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