Milan ti odio – La Viola NON bacia tutti. (featuring Federico Russo)

“Basta! Preferisco andare dove c’è uno di Livorno! Oh!”

Domenica 11 novembre si disputa Milan-Fiorentina: bella partita, importante per la classifica, ma niente di trascendentale, non ci hanno dato neanche la notturna. E perché dovrebbero darcela, è forse uno scontro al vertice? Figurati. Discorso Champions? Neanche. Europa League? Magari sì, però allora tanto vale giocare sotto la luce del sole come il Chievo e il Siena.

Da quando sono nato faccio il tifo per una squadra considerata “provinciale” e odio le squadre potenti, che hanno più soldi, più introiti dai diritti, e una valanga di tifosi sparsi per il mondo che non ha niente a che fare con quelli di una singola città. Voi siete una di quelle, le squadre “da battere”. E noi siamo quelli che arrivano nel vostro stadio e dicono “Wow, com’è grande”. Quindi devo prepararmi al match come si deve, caricarmi di grinta e rabbia agonistica come fa Roncaglia, il nostro Chuck Norris, vedrete a San Siro come sarà incazzato, lui.

– Ok, allora cominciamo il training. Pensa a qualcosa che ti da sui nervi.
– La Juve.
– No non vale, perché poi devi arrivare allo stadio e sputare odio sul Milan. Riproviamo. Una cosa che proprio non sopporti e che ti toglie il sonno.
– Antonio Conte.
– Allora sei scemo. Abbiamo detto qualcosa che ti carichi in vista del Milan e tu pensi al profeta dei gobbi? Dai su, scava nella memoria… Per comprendere l’odio devi prima evocare l’amore. Pensa alle persone che hai amato.

85 miliardi. Certo che Rui, costa.

– Va bene: Batistuta che “scarta anche un piccione” (cit. Fabio Caressa) e infila per ben tre volte il vivace Lehmann. O ancora Gabriel che segna in finale di Supercoppa per far sapere a Irina che la ama.
– Bravo, questo è l’amore di cui ti parlavo. Continua.
– Ora vedo il Re Leone che si invola sotto la curva Fiesole, biondo e maestoso, si avvicina alla porta difesa da Rossi (non sono sicuro fosse lui, ma tanto se lo sono tenuti per vent’anni, quindi era lui); è praticamente al limite dell’area di rigore quando cade come un enorme felino abbattuto dal colpo di fucile di un bracconiere, i capelli che si gonfiano, si agitano al vento, prima di adagiarsi leggeri sul manto erboso del Franchi. Il silenzio della savana, il terrore degli altri animali di aver perso per sempre il loro sovrano…

“Prima di andare all’Al-Arabi porto via un po’ di soldi anche a questi”

Risultato: la “FiorentinaCampioned’Inverno” arriva terza, il “MilanDi ZaccheroniConUnCuloCosì” vince lo scudetto.
– Non male, siamo sulla strada giusta, ma non basta, Roncaglia è ancora troppo più incazzato di te.
– Ci sarebbe quel 3-7 del Milan di Sacchi contro la Fiorentina di Malusci che mi aveva fatto piangere, ma è poca roba, in fondo ai tempi ero solo un bambino.
– Pensa a qualcosa di più recente, dai che ce la fai.
– Huntelaar che si permette di fare il gesto dell’ombrello a tutto l’Artemio Franchi dopo aver vinto immeritatamente una partita? Santo cielo che nervi! Può andare?
– Non è ancora sufficiente.
– A proposito di esultanze, ce l’ho: Galliani. La faccia di Galliani ad ogni gol, quella che si apre, che si modifica come un licantropo, rabbiosa, priva di qualsiasi traccia di gioia, quell’esultanza che al confronto il trenino del Bari è il Cirque Du Soleil.
– Puoi fare di meglio. Lasciamo perdere le esultanze, anche quella di Inzaghi che si agita con la bocca aperta anche se segna il gol del 19-0 in maglia da allenamento contro il Poggio a Caiano in amichevole pre-Trofeo Berlusconi. Pensa a qualcos’altro, che ce n’è di roba, fidati.
– Ah, ecco, a proposito di amori calcistici! Qualcuno ha mai visto una squadra capace di amare alla follia personaggi che negli anni sono stati bandiere di compagini nemiche come è capace di fare il Milan? Sarebbe come se noi accogliessimo l’arrivo di Conte in Viola (mi verrà uno sfogo cutaneo solo per averlo immaginato) con lo stadio traboccante e in festa solo per lui, che saluta la folla in tripudio, bacia la maglia e dice al microfono “Sono veniuto per vincere tiuto!”… Ok, Conte non parla così, ha una voce più catarrosa di quella di Ibra, ma il concetto è quello: Ronaldo, Vieri, bandiere di ciò che di più odiato hanno al mondo che nel tempo di un saluto al microfono diventano idoli. Vai a capirli, sarà che sono abituato ad una città in cui Torricelli, Di Livio, Trapattoni, che ancora un po’ stavano per farci vincere lo scudo, non sono mai stati perdonati per il passato bianconero.
– Sono buone riflessioni, ma stai ANCORA pensando alla Juve, non so se te ne rendi conto.
– Già. E ora che ci penso: il Milan non serve neanche ad evitare che la Juve di Conte vinca lo scudetto. Nonostante il loro blasone e il loro potere si fanno annullare i gol in cui il pallone è dentro di un metro. E poi salta fuori che è pure colpa nostra, della Fiorentina che rischia di andare in B: si fanno superare ad una manciata di giornate dalla fine del campionato ed è colpa di Amauri, è colpa del suo primo gol in un anno di digiuno.

“Mexes e Bonera. O segno ora, o non segno più”

E intanto i gobbi festeggiano a Trieste, prendono morale, oltre che i top players – e non li ferma più nessuno. Che fastidio che mi daate tutti quanti. Basta, è ora di smettere di scavare nei ricordi. Anche perché comunque vada domenica pomeriggio, noi quest’anno siamo più forti di voi, giochiamo meglio, abbiamo giocatori superiori, un allenatore più bravo, un gruppo più compatto, dei capelli pettinati meglio. Ma rispetto a voi non abbiamo il culo, non lo abbiamo mai avuto. Perché mentre mi accingo a chiudere il pezzo, mi cade l’occhio sul serpentone scorrevole in sovrimpressione di SkySport24: Jovetic si è rotto e salterà la trasferta contro il Milan. Ecco, ti pareva – maremma impestata.

3 Risposte a “Milan ti odio – La Viola NON bacia tutti. (featuring Federico Russo)”

  1. Ma non è bastato: hanno segnato il loro primo gol in viola tre tipi tra cui addirittura l’olandese di Casablanca.

  2. essendo di COLLE da quando siena è in serie A è la scuadra che odio di più e vorrei che i tifosi fiorentini di firenze e di tutta l’italia si ricordino che quando andammo in B quei f.di p. festeggiarono

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