Io il Milan lo odio. Per un numero X di fattori (featuring Alessandro Cattelan)

Evidente il gap culturale tra noi e loro.

(Premessa dei responsabili del sito, addì 4 maggio 2014)

Un anno fa Alessandro è stato invitato, come tutti i tifosi delle squadre avversarie, a dirci cosa odiavano del Milan. Una cosa che volendo può farci capire quello che siamo, o che siamo diventati, invece che raccontarcela solo tra noi. Lo ha fatto con lo spirito giusto, cioè quello di un amico con cui stiamo parlando al pub. Se non lo capite, non prendetevi la briga di scrivere commenti spiacevoli, perché li censuriamo. Sì, cen-su-ri-a-mo. Con arroganza. Okay? Grazie. Buon derby a tutti.

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Sì, io il Milan lo odio.

Certo, vi odio, ma in maniera nemmeno lontanamente paragonabile al disgusto costante ed imperituro che mi riempie il cuore ogni volta che la res bianconera incrocia la mia esistenza. Arrivate secondi, dietro di loro anche in questo caso, e stavolta non ci sono gol di Muntari a garantirvi un alibi di ferro. Però vi odio – oooooh, se vi odio… Il motivo non è la rivalità un po’ provincialotta tra tifosi di due squadre della stessa città, non pensiate che sia per i titoli vinti o non vinti, record fatti o subiti, scambi di mercato più o meno favorevoli per l’una o l’altra squadra (…nel caso, più spesso per voi, ahimè).

Tutti elementi che basterebbero e avanzerebbero, intendiamoci.

Ma no, io quello che non sopporto di voi è la spocchia. L’arroganza. Il vostro sventolare con aria di finta umiltà la bandiera di Casciavit (la squadra dall’estrazione sociale bassa, ma dal cuore grande così) e al tempo stesso appuntarvi sulla maglietta il titolo di club più titolato al mondo, fingendo di dimenticare che gran parte di quei titoli non sono arrivati grazie al vostro spirito proletario e indomabile ma grazie alle paccate di soldi di uno che di casciavit ha ben poco.

E odio il vostro atteggiamento da volpe e l’uva, come il bambino che cade dalla bicicletta e mentre tutti lo deridono lui prova a convincerli che quello è il suo modo di scendere. La serie B? Ah, per voi è un orgoglio, ci volevate proprio andare… non vedevate l’ora di confrontarvi con la Cavese.

E odio il vostro continuo raccontarvi ancora la favoletta della squadra più forte d’Europa, incuranti del tempo che passa. Uscite dalla Champions dopo essere stati presi a pallonate per 180 minuti? Nessun problema, c’è sempre un fuorigiochino, un rigorino, un cornerino, un fallo lateralino a farvi uscire a testa alta. 

E vi odio perché ci avete sfottuto per anni perché puntualmente ogni agosto ci lasciavamo andare ai proclami d’inizio campionato, quando almeno noi dopo aver comprato Ronaldo e Paulo Sousa, Vieri e Simeone, Bergkamp e Jonk eravamo indotti a crederci, potevamo avere qualche microscopico ma sensato barlume di speranza (il che, vista la magra di risultati, al limite è un aggravante. Ma non è questo il punto) mentre voi, non si capisce suffragati da quale convinzione, vi auto-investite della nomina di Barcellona d’Italia. Con Thiagone e Ibra di là a preparare le valigie.

E vi odio perché con voi è impossibile parlare  di calcio. Si arriva sempre a un certo punto in cui trovandovi a corto di armi per difendere, chennesò, Montolivo, iniziate a ripetere autistici “Settecoppedeicampioni, settecoppedeicampioni, settecoppedeicampioni, settecoppedeicampioni…” Sì, ma, dicevo: sulle fasce schierate Abate e Antonini- “Settecoppedeicampioni, settecoppedeicampioni, settecoppedeicampioni, settecoppedeicampioni…” Ok, certo… però Bonera non è mai stato buono manco da giovane, e Mexes ha il problema del ciclo mestruale- “Settecoppedeicampioni, settecoppedeicampioni, settecoppedeicampioni, settecoppedeicampioni…” E allora andate affanculo.

Insomma, vi odio per la vostra incapacità di essere realisti.

Forse non è nemmeno colpa vostra. Siete solo vittime innocenti di una propaganda societaria così delirante che in via Turati, Goebbels, potrebbe fare giusto lo stagista. 

Vi odio perché siete dei bulletti arricchiti del quartierino, altro che casciavit.

Ah, e poi siete del Milan. Vi odio anche per questo.

6 Risposte a “Io il Milan lo odio. Per un numero X di fattori (featuring Alessandro Cattelan)”

    1. Questione annosa. Da 26 anni il Milan è Silvio&Adriano e si riassume perciò in loro due per il 95% – diciamo – di chi ha da 35 anni in giù.

  1. ahiahiahiahiahiaahiahi Il motivo non è la rivalità un po’ provincialotta tra tifosi di due squadre della stessa città, non pensiate che sia per i titoli vinti o non vinti, record fatti o subiti, scambi di mercato più o meno favorevoli per l’una o l’altra squadra (…nel caso, più spesso per voi, ahimè).

    IMPICCATI! RAZZA INFERIORE!!!

  2. Cattelan se la suona e se la canta da solo.
    A me sembra che – ahimè – l’orgoglio casciavit sia sparito da lustri.
    Il motivo per cui ci sentiamo superiori è perchè, guarda un po’, SIAMO superiori.
    Le SetteChampionsLeague le abbiamo vinte (sul campo, mica come qualcun altro), non sono frutto di allucinazione collettiva.
    Inoltre, e soprattutto, quando abbiamo vinto, sia in Italia che soprattutto in Europa, l’abbiamo fatto quasi sempre sfoderando un grande calcio, una roba che ad Appiano Gentile non sanno manco come si scrive.
    Il Milan sta insieme a Real, Ajax, ManU, Bayern, Liverpool, Barcellona.
    L’Inter, al massimo, sta nello stesso club dei Gobbi.
    Fattene una ragione, carissimo Cattelan.

  3. Sì ma in campo schierate ancora centoventenni come Samuel e Zanetti, senza parlare di Jonhatan sulla fa.. “TRIPLETE TRIPLETE TRIPLETE TRIPLETE”.

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