Vacante di Natale

“Ha da fare per i prossimi cinque anni?”

“Qui non si parla di politica” è un cartello che sopravvive ancora oggi in qualche Bar Sport di provincia e dintorni. In teoria non vorremmo parlarne neanche noi, però è evidente che in questo periodo ci veniamo tirati per i capelli.

I più attenti e assidui di voi avranno già intuito da tempo che amiamo la nostra squadra ma non potremmo dire la stessa cosa per il suo presidente. A proposito, formalmente che carica ricopre oggi Silvio Berlusconi? Wikipedia lo derubrica a “Presidente Onorario”, facendo comparire accanto alla voce “Presidente” la malinconica dicitura: “Carica vacante”.

Nutriamo nutrita riconoscenza e rispetto per quanto fatto dal 1986 a oggi, ma sia chiaro che ciò che il Milan gli ha restituito ha almeno lo stesso peso di quel che lui ci ha dato. Fuori dal calcio, 1) profondo fastidio per quella che qualcuno definirebbe attività politica, 2) compatimento per il declino umano, 3) ostilità per la sua attività di tycoon televisivo (anche se i più anziani di noi non dimenticheranno mai Colpo Grosso e quello che ha rappresentato per la loro crescita intellettuale e morale).

Abbiamo un pessimo soggetto come presidente. Lo sappiamo. Voi, che tifate altre squadre, lo sapete davvero che miserabili figure vi offrono la vostra razione di pane e circo? O vi fa comodo puntare il vostro dito e dire “Quello è un uomo cattivo” (…e dopo, come vi sentite? Buoni?)

E però, però. Al di là delle baggianate del talismano e dell’estetica anni ’80 con l’elicottero e i completi neri a uso e consumo delle telecamere (…ci manca solo che la prossima volta Galliani porti tutta la squadra in processione a toccargli la gobba) queste visite a Milanello, sempre più regolari, ci imbarazzano alquanto. E non solo a noi, se anche un uomo dalla specchiata onestà intellettuale come Zorro Boban, tutt’altro che un comunista, ha detto in diretta tv: “Le prime due volta che Berlusconi è tornato a Milanello faceva piacere, ma dopo la terza, la quarta e la quinta volta abbiamo capito il perché. E non è bello vedere che non sono visite sincerissime, che servono non per il bene del Milan ma per la politica“.

Direte: se ormai Berlusconi viene contestato addirittura nel suo partito, figuriamoci se non può farlo un suo ex giocatore che non ha mai brillato per diplomazia. Però poi leggiamo i giornali e soprattutto guardiamo le tv, popolate da schiere di mezze figure e bordocampisti i cui cognomi sono ormai familiari a tutti i tifosi; li vediamo scodinzolanti, sovreccitati, felici, incapaci di fare la più elementare delle domande: Presidente, ma perché?

Vediamo gli stessi giornali e tv che iniziano a dipingere trionfalmente questa sbroccatissima stagione, a dire che è arrivata “la svolta”, che parlano di una squadra “rinata” dopo la “straordinaria rimonta di Napoli”, che “Boateng e Nocerino sono tornati” – quando oltre a segnare, nelle loro ultime partite, uno si è fatto espellere e l’altro ha regalato un gol agli avversari. E proviamo imbarazzo, perché intimamente ci sembra di passare per disfattisti (come direbbe Lui: “Sapete solo odiare!”) quando semplicemente osserviamo che siamo pur sempre settimi in classifica, a -14 dal primo posto, e ultimamente la sorte e gli arbitri non hanno precisamente sabotato una squadra che continua a prendere gol scemi e a improvvisare calcio. Lo stesso imbarazzo che ci prende nel sentire a ogni partita tutti i giocatori, nessuno escluso da Amelia a Montolivo, sdilinquirsi in elogi e osanna per il Presidente-che-ci-dà-la-carica (e ci duole ammettere che uno dei più zelanti in questo senso è proprio il 20enne El Shaarawy, il quale evidentemente deve aver scoperto una recente parentela con Mubarak).

Non vorremmo sembrare pedanti nel ricordare che un buon datore di lavoro dovrebbe evitare di infliggere a cadenza settimanale un’umiliazione del genere al più prezioso dei suoi dipendenti, per quanto costui sia un tipo piuttosto gnucco e aziendalista come Allegri (sorvoliamo sul teatrino Guardiola sì-Guardiola no prima di Milan-Juve: quelle erano dichiarazioni squisitamente berlusconiane, ovvero del tutto campate in aria e dettate dalla ben nota incontinenza verbale del Presidente Vacante). E di nuovo torna l’imbarazzo che proviamo verso chi prova a prenderci in giro e non arriva a capire che ce ne siamo accorti da un pezzo, di che pasta sia fatto l’ometto. Abbiamo un’autonomia di pensiero maggiore a quella di Alfano o Cicchitto.

Pure, l’ultimo atto della farsa potrebbe coinvolgere un’altra volta la squadra. E’ possibile – ma speriamo di no! – che nell’orgasmo della campagna elettorale approdi su questi schermi persino Balotelli, anche se la logica imporrebbe un mediano e almeno un difensore centrale. E’ possibile che, spente le luminarie dell’ennesima campagna elettorale, Berlusconi torni a disertare i derby e le partite di Champions come quando non gliene fregava niente perché era troppo impegnato a organizzare cene eleganti.

E’ possibile ma, da semplici tifosi, non potremo farci niente. Però, ci rimarrà una punta d’orgoglio e la soddisfazione di non esserci fatti abbindolare dai Guardiola e dagli sceicchi. Compagni rossoneri, fratelli milanisti, non cascateci neanche voi.

3 Risposte a “Vacante di Natale”

    1. Grazie per il link, che spiega che in effetti è stata una produzione riconducibile a Fininvest, Mediaset e Italia 7, che non sono mai state di Silvio B. 🙂

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