Le pagelle del primo quadrimestre

CALCIOABATE Ignazio. Tentato da alcune presunte sirene russe, Ignazio si è lungo adeguato al tran tran generale. Pare difendere meglio, ma ormai i cross sbagliati non si contano più. Magari a San Pietroburgo ci può andare di corsa, novello Forrest Gump. 5,5.

CALCIOABBIATI Christian. Stagione schizofrenica in cui ha alternato omeriche vaccate (Napoli) a serate di gloria (San Pietroburgo), con l’ultima perla del miracolo di domenica su Rosina. Come fai a parlar male dell’Abbiati calciatore, con tutto il bene che ci ha fatto da Kallon in giù? E andiamo con ‘sto 6.

CALCIOACERBI Francesco. Champions a parte (dove un suo errore è costato la sconfitta a Malaga), poche presenze, solo un gol sulla coscienza (a Catania), grande sicumera ed eleganza che al confronto Nesta era Bruscolotti. Mancandogli al fianco un randellatore, il tilt difensivo è a un passo. Ma secondo noi è forte: 6 di fiducia.

CALCIOAMBROSINI Massimo. L’ultimo dei mohicani è davvero tenuto in piedi con lo scotch, ma è ancora quello che ci mette più cazzimma di tutti, assieme all’ormai proverbiale Cartellino Giallo che fortunatamente continua sempre ad arrivare ben oltre metà partita. E sospettiamo che, dietro la facciata, sia uno di quelli che tengono in piedi la baracca tutti i giorni, come insegnava Robert De Niro in “Bronx”. Voto 6,5.

CALCIOAMELIA Marco. I maligni sussurrano che con lui si parta sempre da -2, e un po’ in effetti è vero. Dopo un inizio inquietante che faceva supporre che avesse vinto da poco una dura battaglia contro la tetraplegia, aveva ritrovato smalto e colore ma l’imbarcata di Roma ha portato anche alla sua epurazione. Non ne faremo una tragedia. Voto 5,5.

CALCIOANTONINI Luca. A un certo punto sembrava inevitabile e invece scopriamo che ha giocato solo sei partite, tutte sotto la media del 6 quotidiani alla mano. Pare lo voglia il Galatasaray. Fatih Terim non finirà mai di sorprenderci. Voto 5.

CALCIOBOATENG Kevin-Prince. Forse uno dei giocatori calcisticamente più stupidi che abbiano mai indossato il rossonero nell’ultimo decennio. Un unico guizzo a Catania, prima naturalmente di farsi espellere. Prima e dopo, quintalate di fuffa senza un perché, e dobbiamo anche sorbircelo con la numero 10. BOATENG BASTA! Voto 4,5.

CALCIOBOJAN Krkic
. In autunno, quando scivolava grottescamente davanti ad Handanovic invece di concludere di prepotenza, non gli avremmo dato un euro. Poi s’è iniziato a intuire che sa essere un buon dodicesimo uomo, ché il suo correre alla dog’s dick può mandare in tilt difensori grandi e grossi già inebetiti da 60 minuti di partita. E allora perché no. 6.

CALCIOBONERA Daniele
. Sesta scelta difensiva ai tempi belli, il momento più buio della stagione era coinciso con la sua fascia di capitano, da titolare inamovibile. Per fortuna si è sfasciato contro la Fiorentina e siamo tornati a una rasserenante, ancorché mediocre, normalità. E’ troppo se chiediamo che sia almeno la quarta scelta? Voto 5.

CALCIOCONSTANT Kevin
. Da noi dileggiato e sbertucciato in abbondanza a inizio stagione, prima che Allegri gli trovasse una collocazione in cui quantomeno non fa danni rilevanti. Eroico (!) contro la Juve, passabile il più delle volte, in fondo non sporca ed è un brav fioeu. Dai, 6,5.

CALCIODE JONG Nigel
. Uomo di lotta e ben poco di governo, ha vissuto un inizio traumatico per colpe non sue, prima di iniziare lentamente a raccapezzarsi. Quando stava cominciando a ingranare, il tendine ha fatto crac. Arrivederci a luglio. 6.

CALCIODE SCIGLIO Mattia
. La penuria cronica di terzini che abbiamo qui in Italia ha subito fatto gridare al nuovo Maldini, ma andiamoci piano, lo si diceva anche di Santon. Lasciamolo libero di fare cappellate (come nel derby), lasciamogli vivere le sue seratacce (come a Roma), fermo restando che è un gran bel giocatore molto più maturo e concentrato dei suoi vent’anni. 7,5.

CALCIOEL SHAARAWY Stephan
. Il Faraone ce l’abbiamo noi e ce l’avremo ancora almeno per due-tre annetti. La cosa ci riempie di gioja a tal punto che, nonostante 15 gol in 19 partite che sono uno sproposito considerando quanto si sbatte e quanto si spolmona in ogni momento della partita, ci permettiamo di fargli le pulci per il futuro: corra di meno, ci guadagni in freddezza e diventerà uomo da 25-30 gol a stagione (senza rigori). 9.

CALCIOEMANUELSON Urby
. Dopo due mesi da indispensabile, è improvvisamente sparito dal radar di Allegri. Come non si capiva la sua indispensabilità, onestamente non si capisce il suo oblio. Questo la dice lunga su che razza di giocatore sia Urby Emanuelson. Voto s.v.

CALCIOFLAMINI Mathieu
. Socio fondatore del club “Giocatori scarsi che hanno avuto una serata di gloria contro il Milan e sono poi stati acquistati dal Milan medesimo”. 4 presenze. s.v.

 

 

CALCIOMESBAH Djamel. Pensate, ha giocato anche lui: una sola presenza, nella sventurata trasferta di Udine. I giornali gli diedero all’unisono 4,5, e noi con loro.

 

 

CALCIOMEXES Philippe. Sempre Isterix, fortissimamente Isterix. Il piede sinistro più uterino del West (cfr. gol di Borja Valero in Milan-Fiorentina) ha trovato anche il tempo di entrare nella leggenda con un gol da Circo Togni all’Anderlecht. Come da immortale coro della curva Sud ai tempi di Roma, sull’aria di Loredana Berté: “Sei bellissimaaaaa, sei bellissimaaaaa/c’hai solo un difetto, te chiami Filippo”. Voto 5.

CALCIOMONTOLIVO Riccardo
. Per fortuna che c’è il Riccardo? Mica tanto, per ora è più che altro serissimo candidato al ruolo di Aquilani 2.0. In carriera, prima di venire al Milan, non se ne ricordava una prestazione che fosse una, e negli ultimi mesi non è che le cose siano migliorate. L’uomo che fa del 5,5 uno stile di vita.

CALCIOMUNTARI Sulley
. Due presenze e un po’ di casino nella mezz’ora disputata a Roma. Coviamo il sospetto che si possa vederlo molto spesso da qui a maggio, ma, ehi, non può essere così peggio di Flamini e De Jong. Voto s.v.

CALCIONIANG M’Baye
. Pazzo come un cavallo e ugualmente scalpitante, per il momento è ancora immerso nel limbo delle grandi promesse. L’impressione è che sia tanto imprevedibile quanto irresponsabile – per la serie “who cares Balotelli?”. s.v.

CALCIONOCERINO Antonio
. Un gol facile facile al Torino aveva scatenato le fanfare di chi lo voleva “tornato ai livelli dell’anno scorso”. In realtà la sua esistenza era legata a doppio filo a quella di Ibra; senza il nasone è un onesto zappatore con una barba divertente. Corre molto, quasi sempre a vuoto, e ragiona di conseguenza. 5.

patPATO Alexandre
. Addio Papero, sembravi un fenomeno assoluto ma “come tutte le più belle cose/vivesti solo un giorno, come le rose”. 4.



CALCIO
PAZZINI Giampaolo
. Lo guardi giocare e pensi: ma questo qui ha fatto otto gol? Al netto dei rigori (tre) e delle botte di culo (leggi Bologna), in effetti non è stata una presenza indimenticabile. Sta ridefinendo il concetto di “fallo in attacco”, ma ci è servito a liberarci di Cassano, quindi non merita meno di 6.

CALCIOROBINHO
. In tribuna, poi titolare, poi parte, poi rimane; la sua traiettoria ha ispirato la lucidità di Berlusconi al momento di ridiscendere in campo. Negli sprazzi di gioco si distingue come sempre per l’abbuffata di gol e per sembrare, nonostante tutto, uno dei pochi che di calcio ci capisce. Basta questo per elevarlo a un onesto 6.

traoreTRAORE’ Bakaye
. Parafrasando Petrolini (“Non ce l’ho con te, ma con quello di fianco che nun te butta de sotto”), noi non ce l’abbiamo con lui. Ma quei 50 minuti con il Cagliari sono la cosa più orribile che abbiamo visto non in vita nostra, ma almeno negli ultimi sei mesi. Voto 4.

CALCIOYEPES Mario
. Nonostante l’ultima disastrosa partita contro la Roma, è stato il nostro miglior difensore stagionale. Addirittura inappuntabile contro la Juve, qualche pisolo di troppo sui tantissimi gol di testa presi da agosto fino all’altro ieri. Ma Marione non si discute, si ama, ancor più dopo la gag con Giovinco negli ultimi minuti di Milan-Juve. 6,5.

CALCIOZAPATA Cristian. Sei mesi e non capirci ancora molto: flessuoso gigante d’ebano o comunissimo pistola? Gli va dato atto di non aver combinato grossi pasticci, ma la sicurezza e la serenità sono ben altre cose. 5,5.

AllegriALLEGRI Massimiliano. Yes-man, re travicello, supplente in attesa del Maestro Catalano che tanto non verrà mai. Tre mesi infernali con l’abisso del 4-5-1 di Malaga, poi una lenta risalita agevolata da un calendario morbido e da qualche circostanza fortunata. Molti problemi sono rimasti (la difesa rimasta imbattuta solo 3 volte su 19), altri gradualmente sono stati risolti un po’ anche con la farina del suo sacco (Constant terzino). Il terzo posto non è lontanissimo, perciò aspettiamoci che Galliani dichiari da un momento all’altro: “Allegri? Sarà il nostro allenatore anche la prossima stagione”. 5,5.

Pubblicato da Giuseppe Pastore

Pugliese, classe 1985, milanista di ferro. Prima partita di cui ho memoria: Milan-Barcellona 4-0. Ammetterete che poteva andarmi peggio. Qui sotto i miei contatti.

4 Risposte a “Le pagelle del primo quadrimestre”

  1. Adrem, ricorda che se non fosse stato per lui ci sarebbe ancora Egli a impestare il nostro reparto avanzato (e forse di El Shaarawy non avremmo mai sentito parlare).

  2. Vengo allo scoperto senza pudore né vergogna: sono un cassanista della prima ora, è uno di quegli amori che esulano dalla rossonerità. Avevo anche comperato la maglia nera della Samp con il 99 (come tutte le Kappa, non c’è detersivo che tenga: messa due volte ha iniziato a puzzare come un cane morto).

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