Il complotto mediatico: Fiorentina-Milan secondo la bieca CASTA

Gianni Mura, La Repubblica
La scena vista al Franchi attorno a Galliani non è stata un bel vedere in assoluto, tanto più nella tribuna di una società, la Fiorentina, che al fairplay tiene più di altre, tant’è che ha istituito un premio ad hoc. Ma parlando di disciplina, di fronte a una sola giornata di squalifica per l’intervento di Cambiasso su Giovinco, è sempre più difficile avere le idee chiare. Veniamo al campo. Il Milan sembrava una comitiva in gita premio. Montolivo ha dato una lezione di maturità (un gol e un assist), pur bersagliato dal suo ex pubblico, ma non è servito a far uscire la sua truppa da una persistente svagatezza forse figlia di eccessiva sicurezza. Dettaglio su Tagliavento: eccessivo il rosso a Tomovic, al massimo era da giallo. Inesistente il rigore fischiato a Nocerino su Ljajic, peraltro fin troppo libero di dribblare a destra e a manca dalle parti di Abbiati. Esistente il rigore del 2-2: ingenuo De Sciglio, furbo Cuadrado. Sulla spallata di Pasqual ad Abate, rigore molto più no che sì. Sul mani di Roncaglia, molto più sì che no. Totale: tutti scontenti. Più il Milan, perché il mani di Roncaglia avviene agli sgoccioli.

Fabrizio Bocca, La Repubblica
Arbitro Tagliavento protagonista (voto 3), non c’era l’espulsione di Tomovic, con El Shaarawy che fa la scena per una gomitata in faccia mai presa, non c’erano i due rigori su Liajic e Cuadrado che si buttano o si lasciano cadere in terra. E ci sarebbe pure un mani di Roncaglia. Amen.

Massimo De Luca, Corriere della Sera
Tagliavento ha ignorato nel finale addirittura due falli da rigore della Fiorentina; lo stesso Tagliavento che, prima, aveva favorito i rossoneri con un’espulsione affrettata (il gomito largo di Tomovic era da giallo): giornata proprio storta, la sua. Al netto degli errori arbitrali perciò resta la storia di una squadra, dominante da più di tre mesi, che sul più bello si smarrisce e, ritenendo di aver sbrigato anche quella pratica, si rilassa, si ammorbidisce e finisce con lo sprecare tutto. Il pareggio di Firenze, che del suo non è risultato disprezzabile, si risolve in una vigorosa spinta al Napoli, in pieno controllo nel successo sul Genoa, verso il secondo posto che vale la Champions diretta, senza preliminari agostani.

Mario Sconcerti, Corriere della Sera
La Fiorentina mette sempre in imbarazzo il Milan. Era già successo all’andata, si è ripetuto nel secondo tempo di ieri dove si è visto un Milan meno brillante. Il fatto è che la Fiorentina ha più giocatori di qualità del Milan, che a sua volta ha giocatori più importanti. Forse la sintesi è arrivata da cambi fatti e mancati. Rimasto in dieci, Montella ha messo Romulo, giocatore strano, quasi inesistente, una specie di bosone del calcio, che non ha un ruolo preciso e proprio per questo può coprirne due. Allegri invece ha tenuto in campo gente stanca e con la luna come Balotelli e Boateng. Allegri ha giocato come se il Milan fosse una grande squadra e potesse reggere la cattiva giornata di alcuni giocatori, ma il Milan ha risposto con i suoi limiti di fondo. Che sarebbe un grande errore prendere con leggerezza. Poi c’è stato l’arbitro. A parer mio non c’era l’espulsione di Tomovic, non c’era il primo rigore della Fiorentina (ma che bellissima cosa ha fatto Ljajic!), c’era un rigore per il Milan su mano di Roncaglia nel finale. Però la Fiorentina ha meritato per la facilità con cui prendeva in velocità la trequarti del Milan ogni volta nella ripresa pur giocando in dieci.

The Guardian
Milan appeared home and dry when Flamini scored in the 62nd minute from a chance created by El Shaarawy but instead Fiorentina hit back. A mazy Ljajic run in the area ended with his legs crumpling after the slightest of touches from Antonio Nocerino and the Serb converted the penalty himself. Seven minutes later, Fiorentina were awarded another penalty when Juan Cuadrado was tripped and Pizarro stepped up to fire home and atone for his earlier mistake. Milan could have had a penalty in stoppage time when Sebastián Roncaglia blocked a shot with his hand, although it appeared to be accidental.

ESPN.DEPORTES
El Giglio perdió lucidez y empezó a cometer muchas faltas: Aquilani, en poco tiempo, metió cuatro faltas consecutivas y debía ser amonestado por más de una de ellas o, cuanto menos, por acumulación. Pero al minuto cuarenta el joven El Shaarawy se estaba escapando hacia el área rival, cuando Tomovic le cortó el camino, poniendo el brazo algo alto y golpeando la cara de su adversario: falta clara y amarilla, sin dudas, en cambio el referí optó por echarlo al defensor violeta. Una decisión realmente inexplicable.

Milan se relajó mucho una vez obtenida la superioridad numérica, y ese bajón se tradujo en metros perdidos en la cancha. En efecto, bajaron con poco ritmo, concentrados en administrar el resultado, algo que, de todas maneas, estaban logrando sin demasiada dificultad, para encontrar con un “truco” el 2 a 0 al minuto 17: en la ocasión, el Diávolo sacó a sorpresa un tiro libre por la derecha y Montolivo puso un gran centro hacia el primer palo, que Falminí conectó con calidad clavándola a lado del poste más lejano.

Parecía ya todo terminado, en cambio había que hacer las cuentas con la desaparición de los rossoneri y con Tagliavento, quien empezó a cobrar todo mal y al 21º regaló un penal, por supuesta falta de Nocerino a Ljajic: el volante se llevó la amarilla y el delantero serbio, desde los once metros, descontó el marcador. Al 28º, sin embargo, el referí finalmente acertó una, cobrando justamente el segundo penal para los violetas, por una clara falta de De Sciglio a Cuadrado. Fue Pizarro, esa vez, a presentarse sobre el disco blanco pero el resultado no cambió: gol y 2 a 2.

El referí, evidentemente muy contento con el resultado y “poco satisfecho”, quizás, por haber cobrado una bien, en lo que quedó del match se olvidó de cobrar dos claros penalty en favor del conjunto rossonero, el primero por un claro empujón de Pasqual a Abate, quien entraba con todo por derecha, y el segundo casi sobre la hora, cuando Roncaglia interceptó claramente con el brazo derecho un córner pateado por Milan, desde la izquierda.

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