Viaggio al termine della notte – Cap. VIII: Milan-Nessuno 1-2

6 Gennaio 2015

Hip Hip Hurrà. Facciamola breve, che per uno schifo così non vale la pena di sprecare tante parole. Di chi è la colpa dello sfacelo di domenica? A chi la buttiamo addosso ‘sta croce? Ad Essien, messo assurdamente davanti alla difesa? Ad un certo punto nel giro di cinque minuti ha perso non uno, ma due palloni infuocati, e praticamente tutto lo (scarso) pubblico si è battuto le mani sul petto ululando al cielo: perché, perché mi hai abbandonato Padre? Perché? A De Sciglio, timido nel coprire, inesistente nel salire? La sua involuzione è una specie di versione calcistica di Benjamin Button: cioè prima era promettente, poi medio, ad inizio anno modesto, adesso semplicemente disastroso. Fra un po’ di mesi non saprà nemmeno calciare un pallone, mollerà tutto, si iscriverà a ragioneria e andrà a lavorare come tecnico della A2A. Oppure vogliamo crocefiggere Inzaghi? Pippo occhei, ti vogliamo bene, però se piazzare una formazione come quella di domenica è surreale, non cambiarla dopo un primo tempo in cui potevamo tranquillamente stare sotto di tre gol addirittura criminale. Fosse poi la prima volta che capita. Macché. Perché, la doppia coppia dei neo-rientrati a centrocampo De JongMontolivo che contro il Palermo andavano con la seconda inserita ve la ricordate? Non c’è nulla da fare. La partita di domenica è la fotocopia, persino in brutto, delle gare contro il Cagliari e il Genoa (avessi detto l’Honved di Puskas e il Flamengo di Zico e Leo Junior). Appena qualcuno ci pressa alto e la mette sulla corsa e sull’agonismo, noi boccheggiamo. I punti contro Pulcinellas e Rrioma sono stati d’oro, ci mancherebbe, ma è altrettanto vero che quelli andavano a tre all’ora, mentre il Sassuolo di merda che Dio se lo mangi sembrava dopato come alla Coppa Cobram.

Anzi no, forse era solo messo in campo con un senso, a partire dal fatto che là davanti c’era Zaza. Una mossa in fin di conti abbastanza ovvia, visto che, a meno che si tratti del Barca di Guardiola, da che mondo è mondo si gioca a calcio con un centravanti che tiene alta la squadra e magari la butta dentro. Non per nulla, la più grande occasione nel secondo tempo l’ha avuta il Pazzo. Ebbasta poi con questa cosa che Menez è una punta centrale. Per pietà, teniamocelo stretto che nella pochezza che siamo sembra già un lusso. Però non dico Ibra o il Cigno, ma ve lo ricordate Oliviero Bomber Vero? Pietro Paolo? Gente che di mestiere faceva quello. Stava lì, e di capoccia o con la punta del piede, di forza o di giustezza prima o poi ogni tanto gonfiava la rete.

Che poi è inutile che stiamo qua a raccontarcela. Di chi è la colpa? Magari di chi dice che non farebbe cambio fra la nostra rosa e quella dei gobbi. Di chi immagina fantomatici ritorni in Scempions sulla base poi di quale progetto, non è dato sapere. Insomma, ci siamo capiti. Facciamo tutti un bel Hip Hip Hurrà.

Possiamo augurarci che nel Duemilaecredici gli introiti del fantomatico Stadio di proprietà possano garantirci chissà quali investimenti, altrimenti conviene sperare che nel cuore di qualche nababbo dall’incerta nazionalità si stia facendo largo l’idea di comprarsi l’ex squadra più titolata al mondo. Non so voi, ma durante le vacanze di Natale a me la luce negli occhi, oltre che per la telenovela su Cerci (per pietà, meno male che sia arrivato eh), si è accesa quando ho letto dell’ipotetica esistenza di un fondo- mi pare- libano-thailandese (che menage eh?) interessato a rilevare baracca e burattini. Voce ovviamente smentita con sdegno dalle parti di Milanello. No, ma del resto invece conviene a noi e voi avere una squadra che viaggia fra il settimo e l’ottavo posto. Riempie lo stadio. Invoglia la gente a fare la fila per assistere a mirabolanti prestazioni come una sconfitta in casa contro questi qua che fino a cinque anni fa facevano il derby manco con la Reggiana o il Modena, ma contro il Fiorenzuola e il Brescello.

Ci stiamo muovendo però: adesso arriva Suso. Ora, magari è il prossimo Pogba e a Anfield Road hanno delle fette di cheesecake davanti agli occhi, ma chi cazzo è Suso? Voi lo sapete? Rassicuratemi.

Un’ultima cosa. Ma con chi abbiamo perso?

Mi ricordo un mio amico, Fabio. Una volta al liceo abbiamo fatto il gioco idiota, del tipo ‘se potessi, fra tutte le donne del mondo, chi vorresti?’. Vi risparmio le risposte (fra cui anche la Parietti, giuro. Si era nel 92, del resto), ma mi ricordo la sua. La Biglieri. E chi cazzo è? Ve lo dico io: una mia compagna di classe. Una ragazza normale, come tante. Per pietà non certo un mostro con due occhi da una parte, ma manco una figa. Eppure. Perché ci ho pensato? Perché ci sono squadre che odio per tradizione sportiva. Altre per trascorsi di curva. Ma almeno hanno un senso. Ma si può odiare nessuno? Perché noi abbiamo perso contro nessuno. Una squadra che non esiste, nata dal nulla, senza tradizione. Già il Chievo è una condanna, adesso pure loro. E non è finita, perché l’anno prossimo ci beccheremo anche il Carpi.

Ecco, adesso immaginatevi un 2016 che si apre con una sconfitta interna a Gennaio contro il Carpi. Bello eh?

Hip Hip Hurrà!

2 Risposte a “Viaggio al termine della notte – Cap. VIII: Milan-Nessuno 1-2”

  1. Conte ti voglio bene e lo sai….anche se nell’89 mi hai quasi strangolato….anche se nel 90 mi hai percosso con una riga a T perché stavo leggendo la tua smemoranda grigia con il dorso verde fosforescente senza il tuo permesso….ma citarmi la Biglieri solo perché ho postato qualche tua foto vintage ha davvero del mafioso…è come se sottilmente mi stessi avvisando che nel tuo piccolo/grande magazzino dei ricordi ci sono scheletri che anche io vorrei dimenticare….così non si fa….

    Che la Grancini ti colga!!!!

    E come dicevano i muri del VV….. BB Troia….sempre….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.