Viaggio al termine della notte, cap. V. Milan-Merde 1-1

Non mi ricordo chi esattamente, ma qualche settimana fa c’e’ stato un amico di penna che in maniera sagace mi ha fatto notare che quest’anno intitolare questa splendida (?) rubrica ‘Viaggio al Termine della Notte’ sia stato un esercizio di ottimismo perlomeno inopportuno. Quanto avevi ragione, my buddy. Lo ammetto: l’aspirazione celiniana e la tenue speranza che questa stagione non fosse la replica della merda vista in precedenza mi avevano spinto ad immaginare un futuro migliore. E invece. In realtà sarei dovuto passare dalla letteratura al cinema, visto che soprattutto nel campo dell’horror, di citazioni ne avrei trovate eccome. Che ne so. ‘L’Esorcista’, quello che ci vorrebbe per farla buttare dentro a Torres, o ‘Shining’, la luccicanza che servirebbe per illuminare la mente e il portafoglio di chi dovrebbe fornire qualcuno che là in mezzo la campo abbia vagamente idea di cosa fare con un pallone. Cioè, una cosa, in fin dei conti, anche abbastanza utile all’interno di una squadra di calcio, non credete pure voi? 

Ma alla fine il titolo giusto sarebbe stato solo uno: “The Omen” o come è stato arbitrariamente tradotto in italiano, “Il Presagio”. Che io me lo sentivo. Me lo sentivo che non potevo stare tranquillo. Che una sottile sentore si aggiungeva alla normale tachicardia, ansia, salivazione azzerata e dialoghi ridotti ai minimi termini con parenti, amici e rappresentanti dell’altro sesso (un fenomeno tutto da scoprire: l’altra metà del cielo proprio non coglie il fatto che in occasione del derby il nostro brillante umorismo venga totalmente azzerato e che quindi qualsiasi battuta non sia solo inutile, ma semplicemente fastidiosa. Arrivateci cazzo. Non fate le simpatiche. Non fate ironia. Soprattutto non fate nessun cazzo di pronostico. Rispettate il nostro stato abulico. Il derby sono le nostre mestruazioni. Almeno noi al massimo piangiamo DOPO e non svuotiamo il frigo).

Non per nulla, pronti e via in campo c’e da cagarsi in mano peggio che trovarsi nell’ascensore con Freddy Kruger e la bambina di Phenomena che giocano a carta-sasso-forbice. Praticamente al primo minuto Mexes stende di giustezza Icardi, col senno di poi il rosso ci stava. Va detto che da lì in poi la Philippa non ne sbaglia più una e questo me lo fa odiare ancora di più, perché dici: ma allora sei forte, perché ogni tanto piazzi delle cazzate come quella che a 5’ della fine a momenti manda in porta Guarin? Ma dicevamo. Passano altri quattro minuti e al quinto poteva già finire tutto. Sono lì pietrificato che vedo Icardi mentre si invola indisturbato verso la nostra porta: avete presente no? Una di quelle azioni in cui dici ‘è gol’ e hai dieci secondi per visualizzare nella mente: le merde che esultano, tu depresso per una settimana e l’infinita ansia che ti tocca all’idea di 85 minuti sotto di un gol al derby.

Invece Diegone resta in piedi fino all’ultimo e blocca. Sia Santo subito. 

Insomma, il resto lo sapete: incredibilmente passiamo in vantaggio, prima e dopo quelli ci mettono sotto di brutto, combinando pochino alla fine, ma comunque facendo la partita. Ma del resto, cosa vuoi fare se in mezzo, là dove un tempo c’erano Uragano Frankie, Culone Seedorf, Demi, Carletto, lo Zingaro bresciano, Zorro, Rui Costa, giusto per ricordare qualcuno (e molti ne dimentico), adesso abbiamo Muntari ed Essien? Questo è il vero orrore amici. Passare 90 minuti di autentica deprivazione estetica stringendo la figurina di Nigel De Jong (avessi detto Modric eh) fra le lacrime, che almeno con il Comandante in campo un po’ di ordine ci sarebbe stato. Invece non produciamo niente, zero gioco, zero idee. Là davanti poi, direttamente da ‘La Notte dei Morti viventi’, vagava lo zombie di Fernandone Torres, che guarda, mi imbarazza vederlo come quando incontri un tuo amico che è appena stato mollato dalla fidanzata dopo che erano andati a convivere da un mese. Fernando, mi stai anche simpatico, non ti arriveranno le palle, ma pure Quagliarella ha segnato più di te. Magari farsi due domande.

Ovviamente arriva il pari, io mi ghiaccio e inizio a tirare fuori tutte le rimonte della storia, scoprendo con un certo disagio che noi le merde le abbiamo recuperate e superate una cifra di volte, ma che da che mi ricordo io, assai raramente è successo il contrario e perlomeno da secoli non capita in casa nostra. Vuoi vedere che?

E invece ovviamente il bello arriva adesso. Anzi, il brutto, l’immondo, la tragedia.

Dal nulla ElSha si ritrova solo davanti ad Handanovic. Può fare tutto, angolarla con il piattone, sparare una bomba, fare il pallonetto e metterla di testa rasoterra come facevo io all’Oratorio Calasanzio di Via Don Gnocchi nei profondi anni 80. Invece prende in pieno la traversa, che a farlo dieci volte garantito che non ci riesce. Sono annichilito dal dolore e progetto di prendere la verde per gettarmi dalla Torre dell’Unipol in Garibaldi, ma non è ancora finita, perché praticamente a tempo scaduto Ranocchia devia di un niente un tiro di Poli. Sarebbe stata una vittoria immeritata (ma anche sti cazzi) in un derby che tutti hanno definito brutto, ma che invece mi ha lasciato spossato, senza più energia, perché intenso e combattuto fra due squadre, diciamocelo, francamente di merda e che meritano di lottare al massimo per l’Europa League, altro che Scempions.

Però questo suggerisce due considerazioni. La prima è che amici, pure negli anni 70 e inizio 80 il derby era spesso ignoranza e povertà, eppure, fatevelo raccontare dai fratelli maggiori o da vostro padre, sono stati gli anni d’oro per le rispettive curve e proprio là, fra un pallonetto di Verza e uno stop di Turone, riposa il nostro DNA casciavit.

La seconda è che questo orrore durerà ancora molto.

Quanto? Perlomeno finché, modesto parere, non cambierà la Presidenza, cioè boh. La miseria, la povertà tecnica che si è vista domenica sera non la si risolve con la solita infornata di parametri zero e sperando che tutto ad un tratto il nostro settore giovanile tiri fuori altri BaresiMaldiniGalliCostacurtaAlbertiniEvani.

Se giochi in mezzo con Muntari ed Essien a creare calcio perché non hai alternative, stai veramente messo male. Altro che film horror, altro che effetti speciali.

Qua ci vuole la fresca. Ma anche tanta tanta.

Arriverà? No.

2 Risposte a “Viaggio al termine della notte, cap. V. Milan-Merde 1-1”

  1. la fresca non c’è più da un pezzo, un’ idea di calcio ancora meno.
    Il problema è che sembriamo essere di diventati tutti elettori di Forza Italia, continuano a dirci che tutto va bene e che torneremo a governare/vincere ma nel frattempo si scannano all’interno a spese nostre ( o loro nel caso dei votanti forzaitalioti ). E solo averlo immaginato, tale paragone mi mette i brividi.
    alegher…..

  2. dimenticavo, grazie per aver messo alla fine una foto dell’immenso Piscinin…nello sconforto e nel nervoso di vedere nero su bianco quello che tutti domenica abbiamo provato, almeno un sorriso carico di rimpianti me lo avete strappato.

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