Viaggio al termine della notte. Cap. IV: Milan-Paleimo

2 Novembre 2014
Milan-Paleimo  0-2

C’e’ stato un momento nello sconforto indefinito del Primo Tempo in cui mi sono tornate in mente le ore passate all’università per preparare l’esame di Storia del Cinema. Analizzavo fotogramma per fotogramma ‘Viaggio a Tokyo’ l’immortale capolavoro del maestro Kenzaburo Oe (che tutti voi conoscete a memoria, per altro) sperando di trovare fra le pareti di carta di riso e i movimenti rallentati di una geisha i segreti della settima arte. Inutilmente, per altro, quando bastava molto meno per capire il concetto di ripetitività semantica: in pratica la reiterazione senza soluzione di continuità di uno stimolo visivo. Tipo Fantozzi che trova negli armadi, nei cassetti, persino nella lavatrice, tonnellate di sfilatini e si rende conto, con il cuore pieno di amarezza, che La Pina si è innamorata di Cecco, il nipote del fornaio, quello col culo basso e l’alito tipo fogna di Calcutta.

E’ stato lo stesso meccanismo mentale che domenica sera all’ennesimo lancio finto nel nulla non mi ha fatto esclamare: ‘ma cos’e’ questa merda!’. No, no cari miei. Me ne sono stato zitto nel mio dolore, conscio dello sfacelo. Perché diciamocelo, le premesse c’erano tutte, visto il pareggino strappato con i  denti a Cagliari contro quella temibile squadra che presto verrà presa a modello dal Real Madrid di Zio Carletto, che di sicuro  mostrerà sulla lavagna a Cristiano Ronaldo i movimenti saettanti di Ibarbo.

Voglio dire, potevamo accettare un Milan pasticcione che ne prende quattro ma ne fa cinque contro il Pavma, persino quello umile e schiacciato dai gobbi, che se non altro di è difeso con l’ordine e l’umiltà di un Giarre qualsiasi che va in trasferta al Camp Nou. Ma domenica, davvero, forse è stato uno dei punti più bassi mai toccati negli ultimi quattro anni, non tanto per la sconfitta, ma perché praticamente non siamo scesi in campo, non abbiamo mai espresso un’idea di gioco, anche sbagliata. Proprio non c’eravamo.

Converrebbe a questo punto mandare una bella mail collettiva a ‘Chi l’ha visto’, per chiedere a quella mistress della Sciarelli di indagare su che fine abbia fatto Menez, trasformato di colpo da geniale fantasista inspiegabilmente scaricato dal PSG in un’insopportabile onanista che non la passa nemmeno sotto tortura. Come mai a Honda dopo Verona abbiano levato le pile, perché ElSha non veda la porta manco con il binocolo, cosa sia successo a De Sciglio, che se Constant avesse infilato un filotto di partite così, gli avremmo già messo due ad aspettarlo sotto casa per tirargli i pizzicotti al nasone. Soprattutto, potrebbe illuminarci su cosa ce ne possiamo fare adesso di Torres, che a me fa pure tenerezza poveraccio, perché si vede che né lui, né Inzaghi hanno la minima idea di cosa ci stia a fare.

Figurati se possiamo avercela noi allora, che ce ne stavamo lassù al gelo a vedere il Palermo che scendeva giù nella nostra area come una slavina sulle Dolomiti e fiondava il povero Diegone Lopez da ogni dove. Davanti al due a zero del Primo Tempo, che potevano essere tranquillamente essere cinque, ai tempi belli ci sarebbe stata una sollevazione popolare. Invece ormai la gente va allo Stadio a vedere il Milan come nell’800 si andava a teatro, a prescindere da quello che c’è in scena. Ti trovi prima, ti bevi un birra, ti fai due risate e butti un occhio a quello che succede in campo. Chiaro che in cuor tuo vorresti vedere tutt’altro, sogni rimonte e Scempions League, ti commuovi per il compleanno di Van Basten e di notte fissi lucido lo schermo vedendo il Cigno che uccella la difesa dei Berghem e piazza un tripletta in una decina di minuti (Off topic. Di quel giorno ricordo il loro striscione, mai più visto, con scritto Intifada e i crolli che facevano sulla polizia, quando dall’alto gli si buttavano addosso e io pensavo: ma questi sono pazzi). Non per nulla, adesso ammettiamolo pure fra di noi, siamo arrivati alla miseria di esaltarci quando avevamo intravisto  il miraggio del terzo posto.

In un certo senso è davvero ammirevole l’operazione di downshifting fatta dalla nostra dirigenza. Ci hanno abituato a pensare che questa sia la nostra naturale dimensione. Che alla fine è giusto che con le prime due del campionato non ci sia proprio partita. Che convenga mettersi l’anima in pace, perché tanto acquisti non sono in programma e non ce ne saranno, tipo che leggi che ci interessa Khedira  già ridacchi di gusto pensando che da Jorginho a Nainggolan, da Hernanes a Strootman, tutti quelli buoni in mezzo al campo non li abbiamo presi mai, figurati uno che sta al Real Madrid e ne piglia come minimo cinque all’anno. Peccato che anche un cieco si renderebbe conto che abbiamo disperatamente bisogno di qualcuno che a centrocampo abbia una vaga idea di cosa voglia dire impostare un passaggio, provare a proporre uno schema, insomma  giocare a calcio. Cioè persino Pippo è stato costretto a riesumare Saponara dalla cripta dove secondo qualcuno sono nascoste le ossa della povera Emanuela Orlandi, rendiamoci conto.

Domenica ho pure sentito dire: ‘eh mancava Muntari..’. Mancava Muntari? Nel mio mondo ideale le giornate di squalifica a Sulley verrebbero celebrate come fossero Festa Nazionale, altro che lamentarsi.

Il punto è che il progressivo abbassamento dell’idea di Milan a livelli più mediocri non produce per assioma tifosi più mediocri e più ciechi. Ma li disperde e basta. Quest’anno abbiamo toccato il minimo storico di abbonati e nulla lascia pensare che l’anno prossimo, se mai restassimo fuori dalle Coppe- cosa che NON mi auguro ma che sembra tutt’altro che assurda- l’emorragia possa fermarsi. E’ come lo pseudo spettacolo hollywoodiano che adesso si sono inventati prima dell’inizio: non interessa a nessuno, non lo guarda nessuno. Così andrà a finire: quando anche l’ultimo di noi avrà perso la pazienza, la voglia, il cuore, saranno persino capaci di battersi le mani da soli.

Clap clap.

4 Risposte a “Viaggio al termine della notte. Cap. IV: Milan-Paleimo”

  1. Sono totalmente d’accordo, prima veniva mandata in campo gente come N’gotty, Roque Junior e Andre Cruz per le emergenze infortunati o per le ultime gare di campionato a piazzamenti ormai matematicamente raggiunti, ora almeno un paio dei sopraccitati non faticherebbero a trovare un posto da titolare e si sente dire che a centrocampo mancava Muntari!
    Gli anni di acciughina hanno fatto il resto, ad ogni sessione di mercato partiva qualcuno con un’idea di gioco e capacità tecniche e veniva rimpiazzato da un incontrista peggiore di quelli già in rosa, il centrocampo formato solo da taglialegna ed il dai, dai dai che consisteva nel lanciare palla in avanti e sperare.
    Ovvio che oggi la squadra sembra quasi giocare (in alcune occasioni) ma se andiamo a vedere i tiri pericolosi fatti in porta nelle ultime tre gare c’è poco da rallegrarsi e sperare.

  2. Off topic da rompicoglioni (caratteristica denotata anche dal nickname): Viaggio a Tokyo fu diretto da Ozu, Kenzaburo Oe è scrittore.

  3. La fisica sostiene che il Vuoto Assoluto non esiste in natura….direi che se qualcuno di quegli esimi scienziati si prendesse la briga di vedere una partita del Milan odierno probabilmente vincerebbe il premio Nobel…

  4. Che Iddio ce ne scampi…..Paulososa osi contraddire il Conte su uno dei suoi punti forti? Il montaggio analogico?

    Perdio piuttosto insulta Rivera, Baresi e Marcolinio ma NON contraddirlo mai sulla cinematografia….MAI….

    Ci sono ultras caduti nel tunnel delle droghe peggiori per aver contraddetto il Conte durante una lunga trasferta in treno sulla cinematografia….e non scherzo…

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