Viaggio al Termine della Notte. Cap. XII. Milan-Zesèna 2-0

22 febbraio 2015

Ora non so voi, ma va bene la fascinazione del disastro, però a me personalmente quando sento l’espressione “Ultima spiaggia” e il nome “Cesena” uno vicino all’altro, mi si rizzano i peli del collo, come se fosse una specie di riflesso pavloviano. Sarà che mi ricordo come fosse ieri di me bambino novenne con i pantaloni a coste (che immagine orrenda) che riverso sul letto piangevo mille lacrime e mio padre – tifoso attento ma anche distaccato, ironico, assolutamente impreparato davanti ad un figlio che già così piccolo manifestava un interesse facilmente definibile come ossessione patologica – che mi spiegava che sì, anche se avevamo vinto a Cesena rimontando due gol, eravamo retrocessi lo stesso e che l’anno prossimo avremmo giocato in Serie B per la seconda volta. Figuriamoci quando poco tempo dopo mi ha detto che Collovati, unico nostro titolare della Nazionale e quindi per me fortissimo, se ne andava per non scendere in B e si accasava all’Inter, un’entità che già allora identificavo come il Male Assoluto. Praticamente un trauma da abbandono stile Kramer contro Kramer.

C’è da dire che qualche anno dopo, manco molti, appena cinque, mi sono tolto la soddisfazione di esorcizzare tanto dolore prima di un Milan-Udinese zeroazero dell’anno del Signore 1986/87 (sì, ero già abbonato). Me lo ricordo il Fulvio fermo con le mani sui fianchi che ci guardava con aria di disapprovazione, con una curva intera che insultava lui, ma soprattutto lodava le virtù orali di sua moglie Caterina, a cui le orecchie quel dì devono essere fischiate eccome, se non sono direttamente esplose.
Insomma, adesso ci ridiamo su, però io di squadre che si sono avvitate in una situazione complicata e sono precipitate me le ricordo, tipo la Viola di Agroppi, che dal terzo posto è retrocessa nonostante c’avesse in squadra Batistuta, Baiano e Effenberg (e del resto abbiamo contribuito, omaggiandoli di un sontuoso 7 a 3 a casa loro, con doppietta del Cigno e di Ruud). Quindi era un attimo non fare punti contro il Zsesena e ritrovarci nel terrore più assoluto. Se non altro, ci fosse venuto un attacco di panico collettivo, non avremmo rischiato di morire nella calca: anzi, saremo stati lì tutti a dirci ‘ma prima lei’ ‘ma no insisto, faccia pure’. Cioè contro l’Empoli c’era la mezza giustificazione che si giocava alle 12.30, ma domenica manco quello. Il deserto.

Sta di fatto che i pochissimi presenti si sono goduti (si fa per dire) un Milan appena appena sufficiente, lodevole nell’impegno, che a sette mesi dall’inizio del Campionato ancora non si capisce se abbia una qualsiasi altra idea di gioco che non sia dare la palla a Menez per vedere che combina.

Ora, è vero: Menez è fastidioso, anzi, snervante. Non la passa mai. Ti fa venire in mente quando in cortile c’era quello forte che scartava tutti e tu lo odiavi immensamente di quell’odio puro che conoscono i bambini. Però almeno ci prova. Si prende delle responsabilità (pure troppe). Del resto se fosse anche assennato, se avesse un’idea di calcio, con i piedi che c’ha adesso sarebbe in qualche squadra seria, mica da noi. Prendete il coast to coast che ha fatto nel secondo tempo: un giocatore davvero forte avrebbe capito che dopo essersi bevuto quattro avversari era già entrato nella coscienza collettiva dei tifosi e che quindi, piuttosto che spararla fuori da posizione impossibile, aveva più senso crossarla in mezzo comoda comoda per chi arrivava a rimorchio. Che tanto, se quello l’avesse messa dentro, il gol sarebbe stato comunque suo. E invece no, Menez ha cercato di metterla in porta.

(complimenti a blackwhiteskin, sito di tifo cesenate, per la bella foto) (un po’ mesta, ma bella davvero)

Perché Geremia è questo: un quasi fenomeno che da noi è titolare fisso, ma che un tempo sarebbe stata una mezza riserva, come lo è stato nel suo biennio rossonero Paoletto Di Canio, che per numeri un po’ me lo ricorda pure.

Del resto quell’altro buono a puntare l’avversario lo teniamo in panca.

Pippo, ma è possibile che non riesci a far giocare Cerci? Spero che tu abbia tanto tempo per pensarci da settembre in poi, quando avrai finalmente l’occasione di riposarti e qualcun altro -spiace – siederà sulla panca del Milan.
E chi si ritroverà di questi? Detto che secondo me De Jong saluta tutti per andarsene allo United (e dagli torto), io dico Diego Lopez, Antonelli, Jack senz’altro. Paletta se si taglia i capelli. Bocchetti se ci passa i rubli e i contatti per i kalashnikov. Destro? Ieri non gli è arrivato un pallone che sia uno, ma è anche vero che 16 milioni mi sembrano proprio tanti.
Alla fine ci pigliamo questi tre punti benedetti, indispensabili per affrontare di slancio l’uno-due contro Chievo e Hellas. Basta un niente per tornare in piena depressione, fare risultato ci darebbe l’illusione di lottare fino alla fine per un obiettivo che sia uno.

Certo non è che sia il massimo. Però inizio ad avere un’età. I traumi infantili vorrei evitare di riviverli. Già ho il mutuo, non posso pure pagare l’analista perché il Milan mi rischia la B.

7 Risposte a “Viaggio al Termine della Notte. Cap. XII. Milan-Zesèna 2-0”

  1. Ora non per fare come al solito il cagacazzo ma tra tutte le foto che si trovano in rete dalle quali si evincono chiaramente le attitudini orali della Caterina nazionale tu mi metti l’unica nella quale sembra una personcina a modo tutta casa e villaggio turistico?

    Per non parlare poi della foto degli skin del cesena….fascista!!

  2. ma solo io non vedo nulla di quello di cui stai parlando?
    (per altro la scelta delle foto ricade sul Glorioso Leader Madeddu)

  3. In che senso caro?
    Ci sono sul web foto o con zinne al vento o con scosciate da premio del camionista….la più casta è quella pubblicata….e noi tutti rossoneri ci ribelliamo all’unisono all’idea che sia casta….

    La seconda foto ha chiaramente scritto sotto blackwhiteskin…oddio a ben guardare il loro sito la parola skin ha per loro un’accezione diversa da quella che io intendo….e che tu intenderesti…

    1. Skin una volta significava anche pelle, e se qualcuno avesse chiamato un sito “pelle rossonera” io non avrei avuto nulla da ridire (“pelle bianconera” mi urta un po’, ma non è il bianconero purulento di altra gente). Quanto a guardare il sito, non ne ho visto motivo. Ho visto la foto, e secondo me meritava di essere condivisa.
      Quanto alle foto in cui la Cate mette in pratica quanto abbiamo sempre pensato di lei – se qualcuno le possiede, purtroppo non le mette on line.

  4. Va bene va bene lo ammetto la mia era solo una boutade per rompere le scatole all’esimio Conte…non c’era bisogno di scomodare il Gran Visir di Comunque Milan…

    Già ho litigato con Cracco…non vorrei passare per facinoroso…che poi è quello che sono eh….

  5. Beh mica tanto…diceva che nella sua ricetta per il Milan ci metteva l’aglio….e questo non si può sopportare….vabbè Poli ma l’aglio no…

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