Rise above. Capitolo 1. Milan-Sassuolo

Per un lungo periodo della mia vita ho cercato molte delle risposte alle mie perplessità circa le regole del vivere comune guardando ossessivamente Fight Club (poi uno si chiede perché sono ancora single). fight_clubAvete presente Marla Singer per Tyler Durden? Marla: il taglietto sul tuo palato che si rimarginerebbe se la smettessi di stuzzicarlo con la lingua, ma non puoi. Un taglietto, una cosa fastidiosa, di poco conto che però non riesci ad ignorare, la cui sola esistenza ti fa sanguinare e maledire la sua esistenza. Quel taglietto lì per me è il Sassuolo.

Io odio tutto del Sassuolo. Cioè niente. Perché non è nulla. E’ invenzione, un’escrescenza senza storia, un capriccio. E uno dice. Ti rode il culo perché alla fine con il Sassuolo ogni anno lasci dei punti sanguinosi. E’ vero. Ma succede spesso anche con l’Hellas. Agli Hellas però concedo l’onore delle armi, del nemico di una vita, con cui le prendi e le dai, ma che se non c’è, alla fine ti manca pure. Il Sassuolo non è niente. Un giorno un miliardario annoiato (che si spaccia pure per milanista. Anzi Squinzi. Stai zitto che fai una figura migliore) ha deciso inventare una squadra di calcio e ha preso una club senza seguito, storia, tradizione e l’ha portato in A. Cosa ci sarebbe di ‘favola’, di epico in questo? Chiedetelo ai tifosi della Reggiana che si sono trovati scippati del loro stadio. Con il risultato che per la prima partita in Europa League contro un avversario leggendario come l’Athletic Bilbao non c’era nessuno.

Come ieri. Mettono il 1-3 in rimonta. Silenzio. Una specie di brusio lassù. Eh, ma Sassuolo è un paesino, che ti aspetti. Perché invece Empoli e Cesena sono metropoli, tipo Los Angeles e Kuala Lampur. Però io me le ricordo le foto dei Rangers Empoli e delle WSB su Supertifo. Questi qua in neroverde chi li ha mai visti.

Comunque poche storie. Sul 1-3 eravamo tutti a terra. Non solo per la sconfitta, ma per la pochezza evidente che avevamo messo in campo, per la totale mancanza di personalità di una squadra che, dopo aver giocato benino, si era afflosciata per un pareggio regalato su un errore. Soprattutto, ci schiacciava la consapevolezza feroce che se volessimo mai tornare una squadra seria, non dico un Top Club, ma manco da settimo posto, questa rosa dovrebbe essere quasi azzerata. Stavamo assistendo all’ennesima replica dell’ennesimo film horror di tutti questi anni, finché in modo abbastanza surreale Niang è stato omaggiato da un rigore a riguardo del quale per obiettività è meglio non aggiungere altro.

Partiamo da qua. Bacca per un momento ha dato segno tangibile della presenza su questa terra e l’ha piazza di giustezza. Tipo i vecchi in Cocoon ci siamo destati sui nostri seggiolini preparandoci almeno ad un finale emozionante, invece di affogare nella solita lagna. Sta a vedere che succede qualcosa. Ci diamo di gomito. Dai dai che arriva il pareggino miracoloso. Chiaro che tutto quello che è capitato poi entra di fatto nell’ambito del leggendario. Tipo la saetta di Locatelli. Non vedevamo una mina del genere dai tempi di Ancelotti e di Albertini. La spara diretta nel sette e San Siro viene giù come ai bei tempi. locatelli de sciglio
Basterebbe questo, ma poco dopo L’Angelo protettore Paletta si inventa un terzo tempo che manco Michael Jordan ai bei tempi e la incrocia. Da 1-3 a 4-3. La meritiamo? No. Il Sassuolo è stato oggettivamente penalizzato? Sì. E ‘sti cazzi? Non è che finora ci abbiano regalato poi molto. Ci chiudiamo, sbandiamo, tremiamo alla fine arrivano tre punti e le lacrime dell’hombre del partido di appena 18 anni.

Ottimo, però fermi tutti. Primo. Il rigore sbagliato a Firenze. Gli episodi di ieri. Ci dice bene. Non basta la fortuna, ma almeno per una volta la sorte non è per forza maligna. Teniamone conto, perché non capita spesso. Due. La formazione messa nel primo tempo ulula vendetta, ma Montella sta provando a fare delle scelte coraggiose. Tre. Sta a vedere che dopo secoli la Primavera del Milan ci sta regalando dei veri giocatori. Di Gigio non c’è bisogno di dire più nulla. Ora, Locatelli e Calabria. Sbagliano, a volte vanno bene, a volte male. A volte benissimo. Ma bisogna crederci, bisogna insistere. Quattro. Paletta. Ma è possibile che l’anno scorso l’abbiamo scaricato all’Atalanta? E’ nettamente il miglior centrale che vediamo dai tempi (ahimè) di Nesta e Thiagone. Preciso, pulito, puntuale. Non imposta, è vero, ma cara grazia che spesso tiene da solo in piedi l’intera difesa. Cinque. Voglio rendermi impopolare. Avete rotto il cazzo con Montolivo.

Tu che sei milanista e sul tuo profilo twitter lo infami. Non stai aiutando il Milan. Tu che ieri lo ha fischiato linciandolo quando è uscito. Non era lui il peggiore in campo. Lo vorrei titolare nel mio Milan ideale? No. Ma mi hanno insegnato che un giocatore con la nostra maglia si contesta solo se in modo palese ha mancato di rispetto ai colori. Non lo si può fischiare sempre e comunque. Non serve a nulla, né a lui né a noi. Sei. Facile dire “Speriamo che Gennaio cambi tutto”, come se solo allora fosse possibile fare milanista a tempo pieno. Siamo ad Ottobre. Venite allo stadio. Venite adesso, non quando, se mai capiterà ancora, saremo in Scempions. Domenica al baretto era pieno di belle facce (si fa per dire). Venite a bervi una birra. Hai visto mai che arrivino altri sette gol.

4 Risposte a “Rise above. Capitolo 1. Milan-Sassuolo”

  1. Mi mancava il Conte Fiele!
    È tutto perfettamente condivisibile, ricordo anzi che molti anni fa ci tenemmo Kluivert per tutta la stagione sfogando la nostra frustrazione solo all’ultima a San Siro, certo non c’erano i social e c’erano altre persone in curva ma anche questo è essere milanisti. (Detto questo continuerò a maledire Montolivo in privato)

  2. Caro Conte, come al solito le tue parole grondano verità. Montolivo molto spesso lo odio, a volte ci si chiede perchè giochi, ma quello che c’è da dire è che almeno si sbatte (26 palle recuperate in serie A, dietro solo a Koulibaly e Alex Sandro). Ha subito un’involuzione tecnica senza pari, ma almeno non si comporta come tanti suoi colleghi che oltre ad essere imbarazzanti pensano anche di meritarsi il pallone d’oro. E nonostante le critiche se ne è sempre stato zitto, ha incassato ed è andato avanti. Da questo punto di vista chapeau…

  3. Quando più su scrivevo “continuerò a maledire Montolivo in privato” intendevo imprecare per ogni suo passaggio in orizzontale, un infortunio così non lo avrei augurato nemmeno a Pirlo quando passò ai gobbi

  4. farei una distinzione tra giocatore scarso e uomo di merda, montolivo è il primo Pirlo il secondo. E non venite a dirmi che è colpa di allegri e compagnia cantante perche se hai un briciolo di onore fai un’altra scelta non quella di andare ai gobbi. Maiale.

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