Rise Above, Cap. IX. Milan-Ciclisti 0-1

5 febbraio 2017

Un simpatico striscione di inizio 2000 (mi pare) dei romanisti diceva una volta: ‘Leoni, tigri, arieti e pantere..più che una curva siete uno zoo’. Ecco, da ieri manca giusto la marmotta. Il Giorno della Marmotta rossonera lo stiamo vivendo da almeno quattro campionati a questa parte. Il Menu lo sapete: campagna acquisiti estiva ridicola, partenza con sconfitta inclusa nelle prime giornate, inaspettata serie di buoni risultati, euforia sotto Natale, depressione totale a Febbraio. Again and again and again. Solo che questa stagione forse brucia pure di più. Ci eravamo illusi, come sempre. Vai che quest’anno va meglio. Però, hai visto questi giovani promettenti. Gigio, Loca. E poi basta teste calde in squadra. Manco gioca più Zapata.

Certo che poi vai a Roma. Perdi – però ehi: non meritavamo. Verissimo. Giochi col Toro nella prima mezz’ora ti fai praticamente ammazzare prima di iniziare vagamente a ruminare calcio. Sarà una disattenzione. Sfidi i Pulcinellas: per i primi venti minuti ci camminano in testa, chi dice di no, però dai, quasi quasi pareggiava pure Donnarumma di testa. milannapoli donnarumma di testaCerchi la riscossa ad Udine: la metti, ti addormenti, regali un gol, ci derubano, perdi, si spacca il nostro uomo migliore nella figura – ahimè ammaccata – di Jack Bonaventura. Soprattutto, cresce angosciosa la netta sensazione che la palla in porta non la buttiamo più nemmeno con le mani.

Insomma: d’improvviso, il terrore, l’angoscia, il pessimismo leopardiano. Mettiamola così: non è che il clima fosse dei migliori mentre eravamo tutti pressati dentro al baretto alle undici e mezza di mattina. Scolavo la frizzante birra spillata da Andreone Bellavita guardando la pioggia che scendeva. E via di flashback. Mi ricordo un Milan-Doria sotto un diluvio nel 1992. Veniva giù che Dio la mandava, ma nel frattempo in campo avevamo praticamente seppellito la Samp campione d’Italia con una gragnuola di gol: Uragano Frankie, Evani, Demetrio, il Cigno e Danielone Massaro. All’andata avevamo sbancato Marassi con una doppietta di Gullit. Già nella gabbia non si vede un cazzo, ai tempi ci mettevano addirittura nel parterre dietro alla porta. La prospettiva totalmente schiacciata rendeva impossibile capire che cosa accadesse in campo, però in compenso Ruud le aveva schiaffate proprio nella porta davanti a noi. gullit doriaSembrava a momenti che la mina che aveva sparato alle spalle di Pagliuca ci stesse per pigliare in piena faccia a me e allo Zabrak, teneri diciottenni alla seconda trasferta. A fine corteo, a Brignole (giusto no?) da lontano si vedevano i doriani che ci avevano seguito in nome dell’amicizia e i blu in mezzo che cercavano di tenere i nostri che tanto ci tenevano ad abbracciarli. Diciamo che allora ci si voleva molto poco bene. E manco era arrivata Pontecurone.

Insomma, sentivo gli uccellini cinguettare ripensando ai lacrimogeni quando mi sono svegliato nel momento esatto in cui Bacca ha pensato bene di stoppare un pallone che doveva essere solo ficcato in porta. Da lì in poi è stata una discesa nell’incubo. Zapata onora la fascia da capitano piazzando la sua inevitabile cazzata. I Ciclisti dopo aver costruito il Muro di Berlino entrano in area per la prima volta nel secondo tempo. Quagliarella si gira e Palettone nostro lo abbatte con un fallo insensato. Rigore così netto che manco si alza una voce in tutto lo stadio. Che poi ti spiace pure il doppio, perché a Gabriello come fai a non volergli bene. Ramazza, spazza, tiene la difesa, persino lancia. Però fa un fallo veramente cretino. Tiro, gol, 0-1. Ciao. paletta quagliarellaPiù tardi Lapadula sciuperà il più comodo dei pareggi. Hai tutto per essere il Rocky Balboa in versione casciavit, amico. Però se non a butti dentro quando proprio devi, la vedo dura.

Finisce e non si alza un fischio, un buuuuuhh, niente. Siamo tutti troppo abbattuti e abbruttiti. Pigliamo le nostre stanche cose e ce ne torniamo a casa sotto una pioggia interista e assassina. Ve lo ricordate? Tifosi rossoneri, tifosi milanisti, teniamoci per mano in questi giorni tristi. Dovrebbe essere cosi. Vedo invece un’isteria uterina ai massimi livelli. Tutti contro tutti, il milanismo esasperato da tanto mal di vivere che starnazza senza tregua. E’ colpa di Galliani, è colpa dei cinesi che non esistono, che assurdità mettere Romagnoli e Kucka terzini, giochiamo con il 4-4- 2, pigliamo Caceres, no è malato di figa terminale, cacciamo Montella (e chi ci metti?), è tutto un magna-magna per non arrivare in Europa League e non avere il tetto di spesa di chissà quali investitori.

Dopo la partita coi Pulcinella ci ho provato a dire che tanta mediocrità è frustrante e persino offensiva per la nostra Storia e che nulla cambierà finché non arriverà qualcuno, se arriverà, che caccerà la lira. Fino ad allora, seguiremo questo piccolo cabotaggio, aspettando che la ruota giri ancora, e che dopo la fase del culo e della sfiga esasperata, magari arrivi anche un po’ di normalità, che già sarebbe una gran cosa. milansampdoria kucoPer il resto ci sarà spazio solo per grandi seghe mentali, oscillando fra un sesto posto sognato come se fosse la Finale di Scempions e l’ennesimo anno fuori dall’Europa.

Tanto, che dobbiamo fare: se il sol smetterà di splendere, noi da lassù vi illumineremo con la luce dei nostri cuori candidi e impavidi. Visto che la Primavera tarda ad arrivare, direi che è già qualcosa. Un’altra birra, grazie.

Una risposta a “Rise Above, Cap. IX. Milan-Ciclisti 0-1”

  1. Cornutazzo a quella trasferta con la Doria c’ero pure io a scivolare su quei dannati gradoni in ferro bagnati del parterre…..ci ho lasciato uno stinco al secondo gol del Tulipano…..

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