Saranno fumosi

Comprereste un’auto usata da quest’uomo?

A questo giro non c’è da andare troppo indietro nel tempo. Il Milan-Cagliari più divertente e degno di nota degli ultimi anni è del 22 novembre 2009, grazie anche a due allenatori che del bel calcio e dello spettacolo hanno fatto un punto d’onore delle rispettive carriere. Sulla panchina del Milan Leonardo Nascimento de Araujo, il Lobanovski di Brasile, ideologo dello scientifico “4-2-fantasia” che di lì a pochi mesi inizierà a mietere tanti successi in Italia e nel mondo; sulla panchina del Cagliari un livornese elegante e brillante, il golden boy degli allenatori italiani, il sogno proibito di mezza Europa: Massimiliano Allegri.

E’ anche quello un anno zero, seppur molto meno cruento dell’attuale. Ceduto Kakà al Real Madrid per un pacco di soldi, in rosa figura pur sempre gente come Nesta, Seedorf, Inzaghi, Gattuso; da qualche mese è arrivato dal Fluminense il giovane virgulto Thiago Silva, e ci paiono sopportabili persino le svenevoli moine di quel ciccione di Ronaldinho – improvvidamente definito dal Presidente “il più grande giocatore che abbia mai indossato la maglia del Milan”. Al di là di essere un bel fioeu ed essere perciò mediaticamente portato in palmo di mano, Leonardo si distingue per la sua dabbenaggine dal punto di vista tattico e per una sequenza notevolissima di botte di culo, che poche settimane prima hanno per esempio portato Nesta a segnare una doppietta (!) al Chievo in zona recupero. Lo yuppie Allegri viene invece da quattro vittorie consecutive ed è uno dei tecnici più à la page del momento. Per il resto c’è poco da aggiungere: è l’anno del triplete mourinhiano e ogni sogno di gloria è abbastanza precluso (anche se ci mancherà poco…) e il sottoscritto ricorda quella domenica per aver schierato Michele Paolucci del Siena titolare in entrambi i suoi Fantacalci, venendo ripagato con un bel rigore sbagliato.
Partita scoppiettante e piuttosto insolita, visto che a ogni occasione corrisponde un gol. Apre le danze Seedorf, dopo un bel movimento di Borriello (ve l’abbiamo appena scritto, che è una partita insolita). Il sempre emozionante Kaladze lascia Matri tutto solo al centro dell’area, e quegli insacca facilmente su assist di Lazzari. Lo stesso Lazzari segna il gol dell’1-2 con un rabbioso sinistro che manderà evidentemente in visibilio Galliani, Braida e tutti i giornalisti, che assoceranno Lazzari al Milan per i prossimi due anni in ogni finestra di mercato; fortunatamente, almeno questo (per ora) ce lo siamo risparmiato. Poi ancora Borriellone – indebito indossatore della maglia n.22 che era stata di Riccardino – pareggia con un tap-in dopo un miracolo di Marchetti su zuccata di Pato; quindi è proprio il Papero, all’epoca molto più magro e guizzante, a prendersi la scena con una saetta di destro su bell’assist di Ronaldinho. Tutto ciò nel solo primo tempo.
Il curioso andazzo, un’occasione un gol, prosegue nel secondo tempo. La coppia centrale sarda Lopez-Astori viene regolarmente infilzata dai contropiede rossoneri e Borriello si guadagna un rigore netto, ben trasformato da Ronaldinho. Ma poi, siccome le difese di Leonardo hanno questa peculiare caratteristica che si tagliano con un grissino e per scavalcarle basta un passaggio filtrante, un po’ come schiacciare triangolo a Pro Evolution Soccer a livello “amatore”, ecco il 4-3 di tale Nené, lanciato da Jeda. Poi più niente, come insegna un altro dei capisaldi della filosofia leonardesca: a un certo punto, di colpo, improvvisamente intorno al 75′ o giù di lì, come a un segnale convenuto, le partite scadono in una gigantesca e penosa fuffa che fa riflettere gli spettatori sulla caducità della vita. Insomma finisce con un 4-3 di aztechiana memoria, e ci piace pensare che la passione tra Berlusconi e Allegri – che resiste immutata tuttora, oh se resiste!, checché ne scriviate voi gazzettieri di regime – sia scoppiata proprio questo pomeriggio, un po’ come successe quando Arrigo salì a San Siro a insegnare calcio con il Parma. Son belle cose, no?

MILAN: Dida, Oddo, Thiago Silva, Kaladze, Zambrotta, Pirlo, Ambrosini, Seedorf (70′ Abate), Pato (83′ Strasser), Borriello (76′ Inzaghi), Ronaldinho – All.: Leonardo
CAGLIARI: Marchetti, Canini (70′ Pisano), Lopez, Astori, Agostini, Dessena, Conti, Biondini (64′ Nenè), Lazzari, Jeda, Matri (80′ Larrivey) – All.: Allegri

Arbitro: Valeri
Reti: 5′ Seedorf, 9′ Matri, 30′ Lazzari, 38′ Borriello, 40′ Pato, 61′ rig. Ronaldinho, 69′ Nenè

 

Pubblicato da Giuseppe Pastore

Pugliese, classe 1985, milanista di ferro. Prima partita di cui ho memoria: Milan-Barcellona 4-0. Ammetterete che poteva andarmi peggio. Qui sotto i miei contatti.

Una risposta a “Saranno fumosi”

  1. Vedo che giocò qualche minuto anche il Re degli Autosombrero, che proprio contro il Cagliari avrà il suo momento di gloria, ma solo la stagione successiva.

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