What if

Mettiamola così.

Diciamo che il vostro capo vi sta sulle palle, vi sputtana pubblicamente, e anche se al vostro arrivo vi ha messo nelle condizioni migliori per lavorare, da tempo vi mette i bastoni tra le ruote – tranne forse a gennaio, quando vi ha fatto un regalo costoso. Anche se magari in quel momento lo ha fatto per tornaconto personale.

In questa situazione, ecco che – colpo di scena!, c’è un’altra ditta che vi vuole. Piuttosto importante. E vi vuol dare un posto di responsabilità in una bella città. A questo punto, voi cosa fate?

1)      Ve ne andate sbattendo la porta. 

2)      Aspettate che sia il capo a cacciarvi perché volete che sia lui a fare la figura dell’infame – e confidate di ottenere un bel TFR.

Ma se il capo NON vi licenzia? E voi NON ve ne andate?

Beh, il vostro contratto è valido. Quindi per un anno vi tocca lavorare per lui. E qui viene il bello.

Perché dal punto di vista economico, non guadagnate niente, ma non rischiate niente. Così, giorno dopo giorno potete andare a lavorare e boicottare sottilmente la ditta di quel gradasso. Ne va del vostro curriculum? No. Del resto, se qualcuno vi cerca, se molta gente con cui lavorate ha pubblicamente affermato che vi stima (forse perché non li stressate quando sbagliano. Ad esempio sulle palle inattive) siete in una botte di ferro! Chi va in curva gratis si è già schierato a vostro favore – proprio come gli ha suggerito di fare il dirigente che vi protegge. L’importante è non fare mosse troppo azzardate, tipo Constant in porta.

Ma se nella partita decisiva di tutta la stagione mettete in campo Robinho e Niang, quale tribunale potrebbe condannarvi? Se nel preliminare di Champions League venite eliminati per una cappella di Zapata o Abate, se a inizio campionato i centrocampisti coi piedi a badile che tanto amate venissero puntualmente sovrastati dai centrocampi di squadroni come Sampdoria e Atalanta (e puntualmente espulsi) la colpa sarebbe realmente vostra? Se mettete in campo Bonera, chi non ricorderebbe che dopo tutto “lo ha cercato la Juve”? Se il vostro giovane di maggior talento fosse confinato in panchina – perché, lo vedono tutti, “non segna” (pazienza se fa assist e corre per sei) – quanti in fin dei conti appoggerebbero la vostra sofferta scelta?

L’anno scorso nonostante l’ostilità del capo avete avuto il massimo risultato con quello che passava il convento: cosa volere di più da voi? E se qualche malmostoso sospettasse che con le vostre scelte state deliberatamente danneggiando la ditta, se proprio qualcuno se ne accorgesse, detto tra noi, sareste proprio da biasimare?

Mettiamola così.

Una risposta a “What if”

  1. si, sarebbe da biasimare perchè resta pagato piuttosto bene per fare il suo lavoro al meglio possibile, anche se è detestato dal grande capo che comunque credo faccia regolare bonifico ogni 27 del mese anche a lui.

    poi è ovvio, umanamente sarebbe stata comprensibile la scelta di sbattere la porta o comunque di cercare lo scontro al fine di andarsene magari con un po’ di liquidazione in saccoccia. ma dal momento in cui dici di si, che resti, sei obbligato contrattualmente e moralmente a fare il tuo mestiere al massimo delle possibilità.

    il che ovviamente vale anche al contrario: cioè – qui fuor di metafora – Berlusconi che ha di fatto avallato la conferma di Allegri deve adesso supportarlo (anche sul mercato) o quantomeno non mettergli i bastoni tra le ruote

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