“Do. Or do not”

(di Max Bondino)

Milanello è un posto decisamente meno angusto di Dagobah, specialmente il 4 Luglio. Forse al momento si possono accostare solo per il tasso d’umidità ma credetemi, dopo ieri, non solo.
Paolo Maldini è alto un metro e venti più di Yoda (ho controllato, il Maestro è 66 centimetri, il Capitano 1,86), ma la saggezza non cerca corpi più o meno atletici in cui esser contenuta, abita altrove (“Illuminati, noi siamo! Non questa materia grezza!”). Al cospetto del figlio di Cesare, siamo tutti apprendisti e ancora una volta, davanti ai cancelli di una nuova stagione, ci insegna che “Abbiamo ancora l’eco e i ricordi di ciò che è stato ma dobbiamo dimenticare quello scudetto inebriante che ha cementato il gruppo, si riparte, ogni stagione è diversa”.
Il Maestro Yoda una volta disse al suo Padawan più celebre: “Entrare in contatto con la Forza richiede lasciar andare molte delle cose con cui si è cresciuti, dovete disimparare ciò che avete imparato, allenati a lasciar andare tutto ciò che per te è importante”.
Lo sguardo stanco di Paolo, nella notte del rinnovo è stato rivenduto dai giornalisti Sith come una malcelata resa, nonostante le sue parole furono: “Non sembra ma sono molto felice, sono sereno”, Il Cavaliere Jedi dalle orecchie a punta ricorda sempre che “per sconfiggere un nemico non è necessario ucciderlo, sconfiggi la rabbia in lui e tuo nemico non sarà più”.
Ci mancherebbe: leggete tutto ciò che volete sui social, tweettate, parlatene pure ma ricordatevi sempre che “saper parlare, non fa di te un essere intelligente”.
L’invito che dovremmo abbracciare è “Vivi il momento, non pensare, usa il tuo istinto e la tua intuizione, senti la Forza”.
Ok, riletta velocemente con accento romano, forse questa l’ha detta Spizzi Florenzi.
Ma torniamo al 4 Luglio, dove tutto è veramente cambiato, in maniera più radicale del giorno in cui ci siamo cuciti sul petto il diciannovesimo. È quando Paolo Maldini, sceso in visita da quella Galassia a noi inaccessibile dice, tutto d’un fiato, senza neppure un sospiro d’esitazione: “Saremo concentrati sugli obiettivi della prossima stagione, vincere la seconda stella ed esser competitivi”. Attenzione, non ha detto “cercare di vincere” come riportato da molti, no. Perché come disse il Maestro Yoda ad un Luke Skywalker in disarmo: “Do or do not, there is no try”. Fare o non fare, non c’è provare.
È questo che Paolo Maldini ci ha restituito. Il destino di vincere. Certo, sarà una guerra e sarà stellare ma io, mentre fisso i due soli di Tatooine (…meno letali di quello che incendia l’Italia in questi giorni), sono pronto. E voi?

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