Comunque, comunque, comunque

Non sono uno che scrive molto su questa pagina. Ricordo 2 righe brutte e banali di tanti anni fa in cui criticavo lo scambio Cassano – Pazzini. Ho lasciato perdere per tanti anni. Provo a dire qualcosa oggi, in un giorno per molti buio, triste.

La più grande prova di coraggio è sopportare la sconfitta senza perdere il cuore.
Chiudete gli occhi per un attimo ma continuate a leggere, riuscite a farlo? No? Ok allora leggete e pensate agli ultimi secondi di Milan – Lazio, al calcio d’angolo di Calhanoglu, al colpo di testa di Theo. Pensate agli occhi lucidi di Calabria mentre esulta dalla panchina. Pensate, ricordate ciò che è successo a casa vostra, nel vostro salotto, nel mio monolocale; con mia moglie che mi invita alla calma perché in tutto il 2020 (e ora che ci penso anche nei 10 anni precedenti) non mi aveva mai visto esultare così. Ricordo che ho urlato qualcosa tipo “GRANDI! GRAZIE RAGAZZI! SIETE BELLISSIMI!”, qualcosa di banale ma sincero perché eravamo lì, in mezzo a loro ad esultare non tanto per aver battuto la Lazio ma perché non immaginavamo lontanamente di essere in testa alla classifica. O sbaglio?
Pensate alla nostra diretta post partita su ComunqueMilan. Ci sentivamo invincibili. Tutti amici, sorridenti, pacche sulle spalle, le birre del Conte, le statistiche di Pastore, io che faccio caciara! Avevamo un cuore enorme e ci sembrava tutto bellissimo!
E’ cambiato sicuramente qualcosa da quel 23 dicembre. Ci siamo un po’ irrigiditi nella manovra. Abbiamo perso (ma anche vinto) altre partite, abbiamo perso alcune pedine, abbiamo perso quella spensieratezza che tanto ci piaceva. Abbiamo perso una posizione in classifica, non perdiamo anche il cuore, amici della pagina. Non abbiamo una squadra adatta a vincere eppure siamo secondi, non abbiamo i fenomeni in rosa eppure siamo stati a lungo l’unica squadra in grado di saper giocare a calcio. Torniamo coi piedi per terra ma facciamolo con serenità, consapevoli che sarebbe dovuto accadere, consapevoli che sarebbe potuto accadere perdendo male come contro lo Spezia, l’Atalanta o il Lille e invece è accaduto lo stesso ma abbiamo reagito (sbaglio o Handanovic è stato fra i migliori dell’Inter?)
Avevamo un piano. Arrivare al derby con l’11 titolare al massimo della forma. (a proposito, ricordate quando non avevamo neppure un 7 titolare?) Non ci siamo riusciti. Kjaer non è ancora al meglio, si vede. Bennacer si è fatto male ancora, Saelemaekers ha imparato 3 proteste in italiano, ripete solo quelle e si ferma in mezzo al campo quando c’è da correre dietro. Anche Rebic sembra lontano da quel bel giocatore visto nel girone di ritorno dell’anno scorso e Calhanoglu è tornato quello che non tira in porta manco se fosse vuota.
La crociata contro Romagnoli poi, non ha senso. E’ inutile quanto controproducente. Togliere il capitano, nel derby, per far spazio a un nuovo acquisto che piace a tutti per 2 mezze partite viste è al limite del TSO. Le coppie di centrali di difesa sono i ruoli più delicati che si hanno in rosa. Il discorso Romagnoli va fatto, sì ma a giugno. Oggi è il nostro capitano. Fine. Non c’è da aggiungere altro. Anche i discorsi su Pioli, per cortesia.

Siamo tutti in una situazione nuova. Diversa. A cominciare da Pioli che ha già dimostrato di poter cambiare una volta, sono sicuro che lo farà di nuovo ma, come dico spesso, lasciamo gli stravolgimenti tattici agli allenatori di Football Manager, dove non alleni col cuore. Il cuore appunto, quello rossonero che NOI non dobbiamo perdere mai.

(Vito DesmondHume Nanna)

2 Risposte a “Comunque, comunque, comunque”

  1. In un freddo, banale lunedì di fine febbraio, un articolo che mi ha scaldato un po’ il cuore, troppo pesante da ieri. Grazie <3

  2. i discorsi vanno fatti quando le magagne diventano impossibili da ignorare, A giugno verrei arrivare sapendo gia’ il da farsi, con tre mesi di lavoro preparatorio in saccoccia. I tre giorni del Condor lasciamoli al passato, per favore!

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